1917: i bolscevichi prendono il potere sottraendolo allo zar, grazie all’appoggio delle masse e alla guida di Vladimir Il'ič Ul'janov, detto Lenin. Qui, con l’indirizzo sapiente e calcolato di Trockij, prende il via un’opera di trasformazione che non si era mai vista prima, con l’obiettivo di portare nel Paese equità e uguaglianza; ma, soprattutto, di traghettare le moltitudini contadine - lo “zoccolo duro” della Russia tradizionalista e arretrata - verso un modello più occidentale (europeo), a base di illuminismo (quella di Marx è all’epoca la più “scientifica” delle filosofie), progresso e industrializzazione. Ma quegli stessi ideali facevano già parte delle intenzioni della fallita rivoluzione del 1905, la quale - a differenza della successiva - non venne mai tradita, per usare le parole dello stesso Trockij…