Salvatore Italia nasce, amministrativamente parlando, nel marzo 1975, quando il Ministro Spadolini lo volle all’interno della nuova struttura costituente il nuovo Ministero dei beni culturali e ambientali chiamato a gestire tutelare e promuovere il patrimonio artistico-culturale d’Italia. Varie le testimonianze personali chiamate a fornire le proprie riflessioni e testimonianze sul percorso professionale ed umano di Salvatore Italia da cui nasce, se non esclusivamente almeno in buona parte, l’attuale generale e diffusa sensibilità nei confronti dei beni culturali del nostro Paese. Nicola Bono, già Sottosegretario a Beni Culturali, ne ricorda il ruolo particolarmente attivo nella riforma strutturale dell’Amministrazione nel 2004, in seguito alla quale fu affidato a Salvatore Italia il Dipartimento Archivi e Biblioteche. Fabio Carapezza Guttuso ricorda, invece, il ruolo fondamentale di Salvatore Italia nella definizione dei termini di collaborazione tra Ministero degli Interni e Ministero dei Beni Culturali nel quadro di difesa e sicurezza del patrimonio artistico. Roberto Cecchi, Roberto Conforti, Giovanni Faccenda, Antonio Intelisano, Alessandro Masi, Francesco Rutelli sono solo alcuni dei nomi di prestigio che forniscono adeguata testimonianza del ruolo e del peso assunto da Italia nella storia del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo. L’antologia di interventi, saggi e scritti dello stesso Italia, dagli “Stati Generali dell’editoria” nel 2004 fino all’analisi comparativa “La tutela del patrimonio storico-artistico nei paesi della comunità europea. La gestione dei beni culturali in Italia”, costituisce una completa panoramica dei versanti amministrativi su cui l’infaticabile Salvatore Italia ha impiegato le proprie energie di intellettuale e amministratore della cosa pubblica nel quadro della definizione di linee strategiche per l’implementazione di avvertite politiche di tutela e valorizzazione dei beni culturali…