“L'ultimo della stirpe”, John Roger, è morto. I suoi rossi sigilli proteggono un’eredita ancora ignota. Il barone Müller ha ricevuto in un plico il lascito di suo cugino, figlio del fratello di sua madre. Accanto al sigillo con lo stemma araldico di famiglia la lente d'ingrandimento rivela una microscopica scritta: “Lapis sacer sanctificatus et praecipuus manifestationis”. La curiosità comincia a farsi strada nella mente di Müller: nei suoi sogni dalla testa gli spunta fuori un secondo volto, come Giano. L'atmosfera è rossa di granato, quel cristallo sembra mostrare e illuminare una via fino a quel momento nascosta. Uno spiraglio che sembra provenire da un mondo parallelo, in cui le leggi fisiche lasciano spazio alla misteriosa metafisica. Su alcuni appunti compresi nell’eredità suo cugino ha vergato delle riflessioni deliranti e un nome, lo stesso che ha udito il barone nel suo sogno: Bafometto. Il simbolo di iniziazione dell’antico Ordine Templare. Che sia proprio quello strano sogno l'inizio dell’avvento dell'Altrove, della rinascita, della conoscenza di un passato oscuro in cui le memorie del cugino si fondono a quelle del loro celebre antenato John Dee, alchimista, stregone e testimone dell'apparizione dell'Angelo della finestra d'Occidente?