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33 giri

33 giri

Gli anni Settanta in Italia cominciano un mese prima, per la precisione alle sedici e trentasette minuti del 12 dicembre 1969, a Milano, in Piazza Fontana, quando nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura scoppia una bomba che ammazza diciassette persone e ne ferisce altre ottantotto. Il Sessantotto aveva fatto sognare anche l’Italia, non solo i parigini col loro maggio selvaggio: la realtà è brusca, il ritorno alla vita vera uno schiaffo dolorosissimo, è la distruzione di tutte le speranze, i sogni, le utopie, è la perdita dell’innocenza, l’inizio di una stagione terribile di terrore e terrorismo. E di assurdità: il governo monocolore democristiano guidato da Mariano Rumor si compone di 27 ministri e 56 viceministri, numeri quantomeno anomali. Cambia anche il panorama dell’industria italiana, dato che il sindacato unito è riuscito a ottenere la promulgazione di un nuovo Statuto: non significa però che per i lavoratori adesso vada tutto alla perfezione, anzi. Del resto anche altrove non mancano i problemi: il colpo di stato in Siria, il sangue e le bombe nell’Irlanda del nord, Gheddafi che caccia gli italiani, che diventano di fatto profughi… In tv, viceversa, imperversano “Giochi senza frontiere”, “Rischiatutto” e “Canzonissima”, con tanto di Tuca Tuca e dell’ombelico della Carrà, mentre per quel che riguarda la musica si sciolgono i Beatles e muoiono Jimi Hendrix e Janis Joplin, Chi non lavora non fa l’amore vince il Festival di Sanremo e in ambito sportivo il Cagliari di Gigi Riva si aggiudica uno storico scudetto, mentre della semifinale Italia – Germania (Ovest, ça va sans dire) 4-3 ai Mondiali del Messico ancora se ne parla: tutto questo mentre De Andrè pubblica La buona novella, Guccini Due anni dopo e Jannacci La mia gente…

Il sottotitolo, Guida ai cantautori italiani – Gli anni Settanta, spiega già precisamente di che tipo di volume si tratti: Mario Bonanno, autore di saggi, articoli, libri su Stefano Rosso, Giorgio Gaber, Claudio Lolli, Roberto Vecchioni, Pierangelo Bertoli e molti altri, si interessa alla canzone d’autore italiana e alla sua stagione più fertile. In contemporanea infatti con l’epoca della contestazione, della protesta, in primo luogo studentesca, delle battaglie per i diritti civili, della stagione sanguinosa e tragica degli anni di piombo, fra il 1970 e il 1979 la cosiddetta musica leggera italiana vive un periodo di grande fermento, durante il quale si fa veicolo di istanze sociali, culturali, economiche, politiche, cambiano i testi delle canzoni, i temi, il modo di costruire i brani, spesso veri e propri simboli che assurgono poi al livello di classici senza tempo, che vengono riprodotti attraverso un particolare formato di disco in vinile, il cosiddetto LP, long playing, detto anche 33 giri per la sua velocità di rotazione, trentatré giri (e un terzo) al minuto. Bonanno realizza in questo agile testo un’esegesi limpida, chiara, ricca, semplice, esaustiva da tutti i punti di vista, non dimenticando mai, oltre all’aspetto musicale, anche di sottolineare il contesto storico, che all’arte è intimamente connesso.