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Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo

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Vent’anni, universitario, Lorenzo vive da solo a Milano e quando qualcosa manca in dispensa, può prendersela solo con se stesso! Odia il lunedì, forse perché bisogna riprendersi in fretta dai postumi dei bagordi del weekend. Ma anche in questo lunedì, nonostante tutti gli sforzi, è già in ritardo. E si ricomincia la settimana che come sempre lo vede impegnato a lezione fino al venerdì, con l’aperitivo con gli amici del giovedì sera e il fine settimana di nuovo ubriaco per le vie di Milano con Ema, Fabri e Matilde. Arriva in facoltà trafelato e al suo amico e compagno di corso Fabri urla di sbrigarsi, perché “quella di Diritto ci ammazza!”. L’amico placidamente sta terminando di sorseggiare il suo tè e recita: “On time is late”, proprio come sostiene Otis, della coppia Otis e Maeve, in Sex education su Netflix, peggiorando ulteriormente l’umore di Lorenzo che non capisce. Ma c’è una cosa che è pure peggiore di questa per il suo stato d’animo: Fabri lo prende sempre in giro perché non ha una ragazza. Gli urla che deve svegliarsi, mentre l’altro cerca di fargli abbassare il tono della voce, perché non lo sentano tutt’intorno, aggiungendo le sue difficoltà: come proporre un appuntamento? Dove portarla? Di cosa parlarle? Cosa fare insomma, una volta individuata una ragazza che gli piace? E poi, deve passare a prenderla o deve darle un luogo di incontro? E se lei si annoia? Deve riaccompagnarla a casa? Proporle un secondo appuntamento? Insomma è proprio alle primissime armi e anche Fabri, scoraggiato, pensa che Lorenzo abbia bisogno al più presto di un corso accelerato...

La tenerezza dei ragazzi che si amano e si sentono padroni del mondo e della vita, vivendo nella bolla d’aria che comprende solo il loro amore. A questo va ad aggiungersi la tenerezza di chi vive questa magia per la prima volta e annusa, respira, si nutre, gode appieno di emozioni, sensazioni meravigliose, ma anche paure di sbagliare, di non essere all’altezza, di spingersi troppo oltre, del fatto che tutto possa finire. Si dovrebbe ringraziare l’autore per aver messo sulla nostra strada Lorenzo, il suo personaggio, impacciato e indeciso, timido e sognatore che ci ricorda come è stato quel magico momento del primo amore, con tutto il suo carico di semplicità da una parte, perché l’amore fa tutto da solo e arriva all’improvviso, ma anche di complicazioni, perché la vita non è più la stessa, ma fa di sicuro un pieno di grande felicità, ma anche di dubbi, di punti di domanda, di vergogne per quelle che sono le nozioni ancestrali tramandate nei secoli, a cominciare da quel “un uomo non è mai debole e non deve chiedere mai”... Invece è così bello l’uomo che chiede, che si fa premuroso, che si apre totalmente, timido e tenero, che esterna i suoi dubbi e i suoi sentimenti. Tutto quel vivere in nome dell’amore, da parte di Lorenzo e Matilde, scalda il cuore, risveglia i ricordi, riporta anche un dolce sorriso malinconico e pieno di nostalgia sulle labbra, per quegli anni, quelle sensazioni, quella vita vissuta ormai lontana, ma che riaffiora con prepotenza se sollecitata dalle parole giuste e dalle storie giuste! Sarà forse per questo che si dice sempre che “il primo amore non si scorda mai”?