
Tutto ebbe inizio solo da una nuvola, una nuvola sola: “Sono un drago, una bestia fumante, una pancia gigantesca di asino/... Sono per ciascuno la forma dei suoi sogni diversi/... C'è sempre qualcosa che mi spinge ad andare”. Apprendista inesperta del mestiere di nascondere, nomade incallita, trasformista per sua intrinseca natura solca i cieli senza temere ostacoli. Un essere destinato a mutare... in Pioggia. “È dai monti che arrivo, minuscolo, quasi invisibile, tra i sassi e le foglie”, per divenire più lento e profondo, per dissetare animali e farsi solleticare dalle zampe di anatre e annusare da musi di mucche. E poi proseguire fino a che non basta più fare un salto, ma servono ponti e servono barche, per attraversarlo e per domare la sua folle corsa ad abbracciare “l'immensa distesa di acqua aspra che viene a mescolarsi alla sua che, invece, è dolce”. Acqua, in sostanza, nei cambiamenti che scandiscono il suo ciclo vitale, fatto di complicati processi e fantasiose danze...
Che poi, detto così, Acquaria potrebbe sembrare più un testo divulgativo di scienze naturali rivolto ai bambini; in realtà è un componimento poetico il cui registro è didascalico sì, ma fatto di un linguaggio che - tra gorgoglii e brusii - parlerà al lato emotivo del cervello dei vostri piccoli. È affascinante vedere Gek Tessaro alle prese con tanta bellezza. Che l'autore abbia l'animo dell'educatore si sa. Che questa sua caratteristica sia anche la parte costitutiva del suo disegnare parlato, pure. Sappiamo poi che l'attitudine all'insubordinazione Tessaro se la porta dietro sin da piccolo e resta ancora l'essenza del suo cantare storie attraverso immagini. Ma se Tessaro è disposto a fustigare l'estetica in funzione della necessità di comunicare bene e subito, piuttosto che comunicare il bello, con Acquaria è un'altra storia. Una libro incredibilmente bello, che parla di natura, del ciclo vitale dell'acqua e arriva dritto al cuore attraverso la poesia. Le immagini, poi, intense ed espressioniste nei contenuti nel segno e nella materia pittorica, sussurreranno segreti (facendo da didascalia alla poesia) al lato destro della mente del piccolo lettore, affinché questa si volti, cantando le avventure dell'elemento acqua anche all'altra metà, la sinistra. È anche uno strumento didattico di rara semplicità, efficacia, bellezza.
Che poi, detto così, Acquaria potrebbe sembrare più un testo divulgativo di scienze naturali rivolto ai bambini; in realtà è un componimento poetico il cui registro è didascalico sì, ma fatto di un linguaggio che - tra gorgoglii e brusii - parlerà al lato emotivo del cervello dei vostri piccoli. È affascinante vedere Gek Tessaro alle prese con tanta bellezza. Che l'autore abbia l'animo dell'educatore si sa. Che questa sua caratteristica sia anche la parte costitutiva del suo disegnare parlato, pure. Sappiamo poi che l'attitudine all'insubordinazione Tessaro se la porta dietro sin da piccolo e resta ancora l'essenza del suo cantare storie attraverso immagini. Ma se Tessaro è disposto a fustigare l'estetica in funzione della necessità di comunicare bene e subito, piuttosto che comunicare il bello, con Acquaria è un'altra storia. Una libro incredibilmente bello, che parla di natura, del ciclo vitale dell'acqua e arriva dritto al cuore attraverso la poesia. Le immagini, poi, intense ed espressioniste nei contenuti nel segno e nella materia pittorica, sussurreranno segreti (facendo da didascalia alla poesia) al lato destro della mente del piccolo lettore, affinché questa si volti, cantando le avventure dell'elemento acqua anche all'altra metà, la sinistra. È anche uno strumento didattico di rara semplicità, efficacia, bellezza.