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Acque profonde

Acque profonde

Anni Cinquanta. Nella piccola cittadina statunitense di Little Wesley vive una coppia molto chiacchierata. Lui si chiama Victor ma lo chiamano tutti Vic, è un trentaseienne di bassa statura e rotondetto, dall’aria quasi sempre imperturbabile. Lei si chiama Melinda, è molto bella, testarda e narcisista fino al midollo. Sono sposati da una decina d’anni: da principio Melinda non aveva voluto bambini, poi ha cambiato idea, poi si è di nuovo ricreduta e alla fine, quattro anni dopo, è tornata a desiderare un figlio e la coppia ha avuto la piccola Beatrice, alla quale però la giovane mamma si è rifiutata di concedere “altro che le cure indispensabili o di dimostrarle maggior affetto di quanto ne avrebbe concesso a un cucciolo randagio che avesse deciso di prendere in casa”. E anche con il marito in quel periodo era piuttosto fredda, si mostrava imbronciata e distante e diceva di non provare più alcun interesse romantico nei confronti di quell’uomo così introverso e bruttino con i suoi noiosi, innumerevoli hobby (apicoltura, falegnameria, produzione artigianale di formaggi, musica, astronomia e giardinaggio). Quando la bambina ha compiuto due anni, Melinda ha iniziato a tradire Vic, e non si è più fermata da allora. La prima relazione è stata quella con Larry Osbourne, atletico o ottuso istruttore di equitazione. Vic dapprima è andato in crisi: ha chiesto a Melinda se lei volesse il divorzio (lei ha detto di no), poi ha consultato uno psichiatra di New York che gli ha suggerito di mostrare fermezza con la moglie, ma lui non gli ha dato retta. Semplicemente si è trasferito dalla camera da letto matrimoniale in una stanza che si era costruito da solo e lì è rimasto anche quando la storia tra Melinda e Larry è finita. Del resto dopo solo pochi mesi la moglie ha iniziato a frequentare un certo Jo-Jo Harris, proprietario di un negozio di dischi. Poi è stato il turno di Malcolm McRae, un pubblicitario, poi del pittore Ralph Gosden, e ora Melinda sta flirtando sfacciatamente con un certo Joel Nash, rappresentante di commercio della Furness-Klein Chemical Company…

Una cittadina (immaginaria) di provincia, l’America moralista dei Fifties, un matrimonio infelice fatto di silenzi e tradimenti, una maternità vissuta come un peso: ecco le acque profonde e buie in cui nuotano Victor e Melinda. Ed è sempre nell’acqua che Victor sprofonderà l’ennesimo amante di sua moglie quando esploderà la sua furia omicida, fino a quel momento repressa. Un uomo che per anni è stato passivo fino quasi al cuckolding – per questo ritenuto un santo da alcuni suoi concittadini, un cretino da altri – che improvvisamente si rivolta contro sua moglie e contro se stesso, contro la vita e scatena una terribile vendetta, fino all’autodistruzione. Il quinto romanzo di Patricia Highsmith, datato 1957, regala ai suoi lettori uno sguardo quasi hitchcockiano sull’istituzione del matrimonio, scava con lucida ferocia negli aspetti più torbidi e crudeli del legame tra un uomo e una donna, dando vita a due protagonisti memorabili, credibili nonostante la loro caratterizzazione così estrema, paradigmatica. Del romanzo esistono ben tre versioni cinematografiche/televisive molto diverse tra loro: una francese del 1981 diretta da Michel Deville e interpretata da Jean-Louis Trintignant e Isabelle Huppert, una tedesca del 1983 diretta da Tiefe Wasser e interpretata da Peter Bongartz e Constanze Engelbrecht e infine una statunitense del 2022 diretta da Adrian Lyne e interpretata da Ben Affleck e Ana de Armas.