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Agatha Raisin – La turista terribile

Agatha pensava che il marito, che non vedeva da anni e dal quale però non aveva mai divorziato, fosse decisamente morto, mentre in realtà era decisamente vivo. O meglio, lo era stato finché qualcuno non lo ha assassinato. Tuttavia, la ricomparsa di quell’uomo ha mandato a monte il matrimonio tra Agatha e l’affascinante James Lacey, il vicino di casa sul quale l’irriverente investigatrice di Carsely aveva messo gli occhi addosso fin dalla prima volta in cui l’aveva visto. E, subito dopo il matrimonio sfumato, James è partito per Cipro Nord - quella che doveva essere la destinazione del loro viaggio di nozze - lasciandola sola e triste. Ecco perché ora Agatha ha deciso di inseguire James, rintracciarlo a Cipro e far sì che lui torni ad amarla. I voli Londra-Smirne e Smirne-Cipro non sono il massimo ed è un’Agatha piuttosto scossa quella che scende la scaletta dell’aereo rendendosi conto che la calura, in quell’isola, è soffocante e che la sensazione che si prova è quella di muoversi nel brodo. Aggie - così la chiama spesso il suo amico Sir Charles - ha prenotato presso l’hotel Dome, un grosso edificio sul lungomare di Kyrenia che pare aver conosciuto giorni migliori, nonostante una certa grandeur coloniale. Dopo un buon sonno ristoratore, il mattino successivo decide che la giornata è troppo calda per mettersi alla ricerca di James; forse è meglio partecipare alla piccola crociera - venti sterline compreso pranzo a buffet - a bordo della Mary Jane, una piccola barca sulla quale Agatha trova altre otto persone, tutte inglesi. Tre, due uomini e una donna, hanno abiti costosi e voci sgradevoli e sono tipici esponenti delle classi alte. Sono sicuramente una coppia di marito e moglie insieme ad un amico, quello anziano con i baffi bianchi ingialliti e la pelata arrossata dal sole. Poi, oltre ad una coppia silenziosa immersa nella lettura, c’è un altro terzetto formato da una donna di mezz’età accompagnata da due uomini, uno piuttosto anziano ed uno un po’ più giovane. Insomma, un’immagine speculare dei tre ricconi…

La singolare eroina cui ha dato vita M.C. Beaton - pseudonimo utilizzato dalla scrittrice britannica Marion Chesney - si trova, nel sesto romanzo della serie che la vede protagonista, in trasferta a Cipro e, pur essendo confusa ed infelice, non perde il vizio di indagare. Dopo il matrimonio sfumato con l’ex colonnello James Lacey, Agatha decide di inseguire il mancato marito a Cipro e, quando finalmente lo trova, nota con disappunto che l’uomo la tratta con fredda cortesia e nulla più e pare preferire alla sua compagnia quella di sei turisti britannici, singolarmente assortiti, che Agatha ha già avuto modo di conoscere durante un’escursione in barca sull’isola e con cui decide, a malincuore, di fare comunella pur di poter trascorrere un po’ di tempo anche con lo sfuggente James. Come di consueto, dove c’è la signora Raisin non c’è mai pace e, ben presto, un omicidio irrompe, sconvolge l’atmosfera vacanziera e spinge Agatha e James ad unire le loro intuizioni per cercare di scovare il colpevole. Così, in un’atmosfera vacanziera con tanto di crociera e pic-nic che pare essere un omaggio al filone esotico del mystery celebrato da Agatha Christie (Corpi al sole, Poirot sul Nilo per intenderci), tra litigi, pianti, misunderstanding, riconciliazioni e comportamenti tutt’altro che convenzionali, Agatha conduce il lettore alla ricerca dell’assassino senza riuscire, tuttavia, a coinvolgerlo completamente, così come è accaduto invece nelle storie precedenti. L’intreccio più squisitamente giallo è un po’ più debole del solito ed i protagonisti risultano troppo stereotipati e non ben caratterizzati; inoltre il solito atteggiamento “cazzuto” ed impudente di Aggie latita a favore di frequenti cadute di autostima che non le si confanno affatto. Tuttavia, si sa, Agatha Raisin crea dipendenza; perciò anche la sesta avventura è consigliata a chi ama quest’eccentrico personaggio, di cui esiste anche una trasposizione televisiva, in onda in Italia dal 2016.