
Agatha Raisin, investigatrice privata, si è innamorata di George Marston, ex maggiore dell’esercito, alto un metro e ottanta e oltre, capelli folti e biondi, striati di grigio. George, nuovo acquisto del villaggio di Carsely - dove anche Agatha vive da quando è andata in pensione - si è offerto come giardiniere e factotum e la spudorata Aggie ne ha approfittato per far sistemare il suo giardino. Altre signore del villaggio, tuttavia, hanno messo gli occhi addosso al bel giardiniere, perciò la concorrenza è spietata. In particolare, Jessica Fordyce si sta dimostrando piuttosto agguerrita; la donna, aspetto minuto, capelli rossi, una trentina d’anni, protagonista di una lunghissima serie televisiva ambientata in un ospedale, ha acquistato un cottage a Carsely e lì trascorre i suoi fine settimana. Agatha, ben consapevole del proprio aspetto - sa di avere dalla sua solo un bel paio di gambe e una chioma castana lucida e folta - teme di non poter competere con una bellezza come Jessica, però una cosa la può fare: prendere una pausa, un periodo di congedo che può permetterle di essere maggiormente presente a Carsely e, magari, coltivare l’amicizia con il bel George in maniera più approfondita. I suoi collaboratori, la signora Bloxby - moglie del pastore e cara amica di Aggie -, Sir Charles, il poliziotto Bill Wong e anche l’ex marito James Lacey capiscono subito che dietro tale improvvisa decisione c’è senza dubbio alcuno una nuova ossessione, dotata di un corpo tonico e cosce muscolose, e cercano di scoprire qualcosa in più sul conto di questo tizio, qualcosa che magari faccia cambiare idea ad Agatha. La quale Agatha, invaghita come non mai, se ne va in giro - o se ne sta in casa pronta ad ogni evenienza - indossando gonne strettissime, calzando tacchi altissimi e con una faccia truccata così pesantemente da sembrare appena uscita da una scena del teatro Nō...
Occhi da orsetto e belle gambe, la delicatezza di uno scaricatore di porto e l’insolenza e l’impulsività di un’adolescente senza filtri. Ecco Agatha Raisin, protagonista di numerosi romanzi frutto della fantasia di M.C. Beaton, nome de plume dietro il quale si nasconde Marion Chesney, scrittrice prolifica morta a dicembre 2019. Questa volta, nella sua ventitreesima avventura, Agatha riesce a ficcarsi in un impiccio se possibile più contorto del solito, sempre a causa della sua molesta abitudine di correre dietro agli uomini. Si invaghisce di un ex militare - come se il disastroso matrimonio con James Lacey, anch’egli ex militare non le fosse bastato - belloccio ed aitante, nonché oggetto del desiderio di altre signore di Carsely e dintorni. Poiché la vita della signora Raisin, volente o nolente, non è mai in discesa, George viene ucciso e, quando sua sorella si rivolge proprio all’agenzia di cui Aggie è a capo per indagare sulla misteriosa morte del fratello, la Raisin non ha più tempo per disperarsi, ma deve scovare la verità. Verità che, neanche a dirlo, fa male, perché il bel George non era affatto la persona trasparente che fingeva di essere, ma celava parecchi segreti, che devono essere portati alla luce per poter giungere alla soluzione del caso. Agatha continua ad essere la peggior nemica di se stessa, si arrabbia con chi le vuole bene e finisce per farsi terra bruciata intorno, continua a cadere nei suoi soliti circoli viziosi, è petulante e collerica. In una parola, è insopportabile, come al solito, ma, proprio per questo, unica e adorabile. Leggere le sue avventure - e quelle degli altri personaggi usciti dalla penna della Beaton, personaggi che sono tutt’altro che eroi, nascondono spesso un lato oscuro ma proprio per questo risultano più umani e reali - è uno spasso. L’investigatrice privata più improbabile della campagna inglese è una garanzia e grazie a lei anche il lettore più critico riesce a far pace con i propri difetti e a trattarsi con maggior benevolenza.