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Akuaba

akuaba

Roma, oggi. Sono passati trent’anni e l’ombra di un passato oscuro torna a insidiarsi nella vita di Guido e Ada. Tutto è iniziato in un luogo lontano, in Nigeria, quando Franco e Fabiënne, coppia di amici di lunga data, li invitarono a trascorrere un periodo da loro… Nigeria, 1983. Amma e Adebisi sono arrivati a Lagos direttamente dal Ghana, alla ricerca di una vita migliore e nel tentativo di costruire la propria quotidianità, pur tra normali difficoltà. Una quotidianità che viene stravolta da una decisione improvviso del governo: la crisi economica si fa sentire e la causa è l’immigrazione, ecco perché un nuovo editto stabilisce l’espulsione degli immigrati. Amma e Adebisi sono davanti a un bivio: partire improvvisamente per un lungo esodo verso luoghi migliori, oppure restare, pur violando la legge. Non sanno ancora che non saranno loro a prendere una decisione. Come spesso accade, gli eventi decideranno i loro destini…

Migrazioni, neocolonialismo, corruzione legalizzata, manipolazione, violenza, sentimenti, passione. C’è tutto questo in Akuaba. E molto di più. Nel suo romanzo d’esordio Francesco Staffa intreccia le storie di tre coppie, fortemente legate, in un contesto complesso, sia dal punto di vista storico che culturale. La sofferenza di un popolo, quello africano, trasuda dalle pagine del romanzo ed emergono senza dubbi le cause, riassumibili in un unico termine: soldi. Business. Affari. Interesse economici. Staffa si sofferma sul peso psicologico dei personaggi, evidenziando come siano le vicende e gli eventi a influenzarne le decisioni e azioni, anche quando non si tratta delle più nobili. Una narrazione a tratti cruda, incalzante, come spesso sono i pensieri dei personaggi e le loro contraddizioni. Come contraddittoria è la storia stessa. Un romanzo in cui non mancano gli spunti di riflessione, in cui è inevitabile soffermarsi rapportandolo al presente. Perché a volte la Storia si ripete. E ce l’abbiamo davanti agli occhi.