
Nonostante sia sempre vestita di nero, quando attraversa la piazza di Santa Maria del Mare la nonna attira i colori ed emana profumi, che le giocano attorno: sono i colori delle pezze di damasco, di cui ha rivestito i tanti oggetti e oggettini che occupano la casa, sono gli odori dell’incenso, della polvere, delle cere. Un certo lusso e una particolare lussuria sembrano vivere intorno a lei, esuberante e vorticosa nella sua dedizione agli altri e nei suoi momenti di creatività, soprattutto in cucina, dove l’abbondanza e il piacere del palato nutrito di creme e fritti non trovano freni. Il lusso avvolge anche la sfera religiosa, ferventemente coltivata, così che sul poco sobrio altarino domestico dedicato a Sant’Antonio il Santo è incorniciato d’oro e onorato con vasi di opale celeste, giacinti e gigli, con candele, centrini ricamati e perline bianche. Ai gesti della nonna, estroversa ed energica, si oppone il costante mal di testa della madre, creatura asettica e fragile, sempre impeccabilmente pulita e profumata di un sapone che sembra voler cancellare ogni sciocchezza detta o fatta dai figli, in un rigore educativo inquietante che intende mettere a tacere l’esuberanza caotica della nonna, cercando di arginare il suo “atteggiamento” poco educativo per i bambini...
Pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1981 e ora rieditato da Fazi Editore, Althénopis è il primo romanzo di Fabrizia Ramondino, in cui già riconosciamo le caratteristiche del suo stile e di alcuni suoi romanzi successivi. Come poi Guerra di infanzia e di Spagna infatti, Althénopis è un racconto familiare dedicato all’infanzia e intriso di richiami autobiografici. È un romanzo al femminile: protagonista è una bambina – poi adolescente, infine ragazza indipendente emancipata – che cresce in un paesino della costa vicino a Napoli negli anni della Seconda guerra mondiale e che vive un’infanzia mitica, all’insegna del gioco con i fratelli e gli altri bambini, della fantasia e dell’esplorazione, delle sbucciature di gomiti e ginocchia che, fastidiose, interrompono il gioco, del divertimento libero e spensierato, creativo e audace, talvolta sfrontato, sempre in netto contrasto con il rigore e la serietà dell’età adulta, spesso appesantita dai problemi e dalle responsabilità. Femminili sono le principali figure con cui la bambina si confronta, quelle che plasmano la famiglia lasciando un segno indelebile nella memoria dei piccoli e attorno alle quali inevitabilmente è casa: la nonna, la mamma, le zie. Raffinata e ricchissima dal punto di vista lessicale è la scrittura di Fabrizia Ramondino, che dimostra già con questo primo romanzo di padroneggiare appieno la lingua italiana e di conoscerne i termini più specifici e appropriati a ogni situazione, rendendo il racconto prezioso e gustoso.