
Scrutando il cielo in una bella notte stellata con il telescopio, Pimpa nota un pianetino con il viso triste che fa cenni disperati verso di lei. Saltata a cavallo del razzo Egidio, solca lo spazio a tutta velocità e lo raggiunge. Il piccolo si è perso, e non trova più la sua stella… Pimpa convince il suo amico aereo a portarla in Amazzonia. Il viaggio è molto lungo, e alla fine l’aereo atterra stremato e tutto sudato. Mentre riprende fiato, chiacchiera con un bel pappagallo colorato: “Mi piacerebbe avere i tuoi colori” “Se vuoi ti dipingo”. Ora l’aereo variopinto però ha un altro problema da risolvere: ha finito la benzina… In porto arriva la tartaruga Sofia, trascinata dalla corrente. È stanca: vorrebbe nuotare fino a una spiaggia lontana per vedere schiudere le sue uova, ma non ce la fa. Pimpa allora ha un’idea: mette una vela sul carapace della tartaruga, le salta in groppa e via! verso la spiaggia dei tartarughini…
Seconda raccolta per le storie a fumetti della Pimpa, il cane a pois rossi inventato da Altan inizialmente solo per divertire la figlia Chicca e diventato uno dei fenomeni editoriali italiani di maggior successo, tanto da conquistare una rivista tutta per sé che esce ininterrottamente dal 1987. Si tratta di cinquanta brevi storie da quattro pagine l’una, in cui Pimpa si interfaccia con buffi personaggi (animali od oggetti animati) e in un clima di amicizia, curiosità per il nuovo e disponibilità all’incontro, li aiuta a risolvere dei problemi (o viene da loro aiutata). Il registro stilistico è inconfondibile, tanto da essere divenuto negli anni un marchio di fabbrica, e soprattutto comunica perfettamente con i bambini fino ai 7-8 anni, che troveranno queste storie perfette per esercitarsi nella lettura: dialoghi chiari fino al didascalico venati da un garbato umorismo, ma soprattutto nessuna strizzata d’occhio alla cultura “adulta”. I fumetti della Pimpa piacciono tanto ai bambini perché sembrano scritti da bambini.
Seconda raccolta per le storie a fumetti della Pimpa, il cane a pois rossi inventato da Altan inizialmente solo per divertire la figlia Chicca e diventato uno dei fenomeni editoriali italiani di maggior successo, tanto da conquistare una rivista tutta per sé che esce ininterrottamente dal 1987. Si tratta di cinquanta brevi storie da quattro pagine l’una, in cui Pimpa si interfaccia con buffi personaggi (animali od oggetti animati) e in un clima di amicizia, curiosità per il nuovo e disponibilità all’incontro, li aiuta a risolvere dei problemi (o viene da loro aiutata). Il registro stilistico è inconfondibile, tanto da essere divenuto negli anni un marchio di fabbrica, e soprattutto comunica perfettamente con i bambini fino ai 7-8 anni, che troveranno queste storie perfette per esercitarsi nella lettura: dialoghi chiari fino al didascalico venati da un garbato umorismo, ma soprattutto nessuna strizzata d’occhio alla cultura “adulta”. I fumetti della Pimpa piacciono tanto ai bambini perché sembrano scritti da bambini.