Salta al contenuto principale

Amare gli animali. Allevamenti. Alimentazione. Ambiente

Amare gli animali. Allevamenti. Alimentazione. Ambiente

L’uomo si è evoluto accanto agli animali. Fin da epoche remote li ha allevati selettivamente per farne una fonte di cibo o per compagnia (l’addomesticazione di mucche e maiali, ad esempio, risale a ottomila anni fa). Nell’antico Egitto gli animali venivano mummificati accanto agli uomini affinché accompagnassero il defunto e gli archeologi stimano siano stati 70 milioni gli animali allevati a scopo sacrificale. Nelle epoche successive la differenza tra uomini e animali viene percepita in maniera più marcata, infatti è inconcepibile per un europeo del XVII secolo ritenersi moralmente alla pari con loro. È la Gran Bretagna a gettare le basi per la loro tutela, a iniziare dalle idee di Jeremy Bentham e poi di Thomas Erskine. Nel 1822 il parlamento inglese vieta il maltrattamento del bestiame. Nel 1942 viene usato per la prima volta in Inghilterra il termine “vegetariano”. Nel 1821 è il Maine ad applicare sanzioni a chi picchia un cavallo. Nel XIX secolo spopolano gli zoo, vengono selezionate nuove razze di cani e bovini e gli animalisti iniziano a fare pressioni per il benessere animale, in particolare per disciplinare la vivisezione (in precedenza non era insolito praticarla anche in pubblico). E non si può tacere il peso della teoria di Darwin sull’evoluzione, che azzera ulteriormente la percezione della diversità tra l’uomo e gli animali. Nonostante ciò i danni arrecati dalla pratica dell’attività venatoria in alcune aree del pianeta sono ormai incalcolabili. Agli studi comportamentisti del XX secolo seguono quelli etologici, che mettono in relazione comportamento e sensazioni. Fondamentali anche gli studi del primatologo Frans De Waal; inoltre con lo sviluppo delle neuroscienze aumenta la consapevolezza in merito alla complessità del sistema nervoso animale. Eppure tutto questo non ha limitato abusi e crudeltà verso gli animali nel corso degli anni, nonostante la diffusione di notizie e filmati incentivata con l’avvento dei social. Quello che è avvenuto a Wuhan ha gettato nuova luce sul nostro rapporto con loro, sappiamo che “è dal cibo che dobbiamo iniziare se vogliamo ripensare il nostro rapporto con le altre specie”...

“Esistono diversi libri su ciò che gli animali possono fare per noi. Qui voglio invece concentrarmi su ciò che possiamo fare noi per loro.” Sono numerose le domande che il giornalista del “Financial Times” Henry Mance si pone e pone ai lettori per argomentare i suoi studi, le sue ricerche (letterarie e sul campo) e le conclusioni a cui è giunto. Perché amiamo gli animali? E questo amore che finalità ha? Qual è la differenza tra amore e rispetto nei confronti degli animali? E pur non amandoli, si è consapevoli che il costante massacro a cui li sottoponiamo avrà ripercussioni gravissime sull’ambiente e inevitabilmente su di noi? Mance è diventato vegetariano influenzato dalla lettura del libro di Yuval Noah Harari: Sapiens. Da animali a dèi (oggi è vegano, ma dichiara di non avere imposto alle figlie, che sono vegetariane, la sua scelta) e con determinazione, per raccogliere esperienze dirette, ha lavorato nei macelli e descritto nel dettaglio (e la lettura di alcuni passaggi del testo richiede senza dubbio nervi saldi) ciò che ha visto e ha fatto. Ha intervistato lo chef Alexis Gauthier a Soho, che ha perso la stella Michelin quando ha convertito il suo ristorante alla cucina vegana e oggi sperimenta per ricreare sapori che convincano gli amanti della carne. Ha intervistato chi si impegna da anni per creare la carne dalle cellule staminali animali (Peter Verstrate e Mark Post) e chi come Pat Brown, della Impossible Food, è convinto di arrivare a produrre carne vegetale per il 2035. Uomini visionari o lungimiranti? L’etica saprà condurre il gioco col profitto? Henry Mance sa essere provocatorio quando spiega come la guerra del narcotraffico, tenendo lontani gli speculatori, abbia a suo modo protetto la foresta pluviale colombiana, protezione venuta meno con la pace siglata nel 2016 tra FARC e governo. Nel testo trovano spazio argomenti come l’iniziativa Veganuary, l’antagonismo tra conservazionisti e animalisti o il concetto del rewilding, ma anche il cambiamento climatico o il poco etico allevamento di animali da compagnia con la selezione delle razze a dispetto della salute (cani in particolare). Il saggio di Mance non mancherà di infastidire i più refrattari al cambiamento o turbare chi si lascerà coinvolgere dalle sue parole.