
Evan Z- si trova da quasi un anno a Edo, la “conurbazione tettonica” in cui sono confluite Tokyo e le vicine metropoli. Sta allestendo Filling - Una parabola di occasioni perdute, uno spettacolo ispirato ad un testo di Yunichiro Marukama, un autore locale, un dramma “pateticamente grottesco” che lo ha attratto in modo irresistibile e di cui ha affidato il ruolo principale a Oksana Ivanovna Bobrova con cui ha una relazione che sente di voler chiudere. Grazie al suo incarico di regista ospite, Evan abita in uno spazioso appartamento ipertecnologico con una meravigliosa vista che nelle giornate serene gli permette di spingere lo sguardo fino all’oceano. Gordon Falstaff, suo sponsor (“un misto di bambinaia, avvocato e agente”) e suo amico, gli consente di accedere a tutte le inesauribili delizie della città e gli procura il mAk, la droga di cui non può più fare a meno. Quando si presenta a casa di Gordon per la consueta dose, Evan riceve un’amara sorpresa: il portiere gli comunica che la polizia ha fatto irruzione e ha arrestato il suo amico. Il giorno dopo bussa alla sua porta un nuovo sponsor: si presenta come Koito XXV, ed ha “un paio di bottoni ovali al posto degli occhi, privi di sclera, ricoperti interamente di giada. Una scultura mesopotamica.” Koito XXV è un robot...
“/A volte proviamo tanta rabbia nei confronti delle persone che amiamo. Verso gli altri non abbiamo dei sentimenti così forti. Quando ci leghiamo, quando ci leghiamo davvero a qualcuno, nei legami si creano delle bolle nelle quali trovano posto le cose più crude/“. Pubblicato nel 2013 con il titolo originale Na/pół, il romanzo d’esordio di Jasmin B. Frelih - sloveno, classe 1986, scrittore, editore e traduttore - ha vinto nel 2016 lo European Union Prize for Literature, premio nato per promuovere i nuovi talenti letterari. Le tre sottotrame (Il palazzo delle crêpes, Abramo!, Poetrylitics) che costituiscono i pilastri di A/metà, paradossalmente, avrebbero forse meritato di mantenere una individualità nella forma racconto, invece di convergere in modo forzoso a sostenere un libro ipertrofico. La scrittura destrutturata alterna narrazione classica a immersioni nei flussi di pensiero dei protagonisti; il testo si muove tra piani temporali differenti; il contesto generale appare disorientante (l’evento alla base della trama distopica, il “Grande Taglio” - provocato da una tempesta magnetica dovuta ad una anomala attività eruttiva solare che ha causato il crollo delle reti di comunicazioni -, viene esplicitato circa a metà del volume). L’esperienza di lettura ne risulta inevitabilmente appesantita: ad esempio chi legge si ritrova ad affrontare nella parte terminale dello scritto ben sei pagine consecutive di una conversazione a tre costruita su dialoghi in cui non viene mai chiarito chi dica cosa. L’opera, al di là di qualche eccesso di autocompiacimento, conserva comunque il valore dell’esperimento letterario, che fa presagire le potenzialità dell’autore che nel 2021 ha dato alle stampe il suo nuovo romanzo, Piksli (Pixels), non ancora tradotto in italiano.