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Amici

Amici

Un grazioso gattino bianco e nero si ritiene molto fortunato perché può gironzolare libero per la città come e quando vuole. Perciò, quando torna a casa, contempla con malinconia Bollicino, il pesciolino rosso dell’acquario. Chiuso tra quelle quattro pareti di vetro, Bollicino nuota avanti e indietro, avanti e indietro e poi in tondo e ancora in tondo, ma sempre al chiuso, come un prigioniero, nello spazio ristretto dell’acquario. Al piccolo gatto si stringe il cuore. Un bel giorno, mentre gironzola avanti e indietro sul prato del giardino pubblico, tra i giochi dei bimbi e il laghetto azzurro, vedendo un secchiello accanto alla fontanella, il gattino ha un’illuminazione: accompagnerà Bollicino a vedere il mondo. Basterà un secchiello pieno d’acqua per portarlo a spasso. Il pesciolino salta nel secchiello e il suo amico gatto, stringendo bene il manico tra i denti, lo accompagna al giardino pubblico. E lì Bollicino spalanca gli occhioni tondi e – mai espressione fu più appropriata – scopre il mondo. Contempla le anatre in volo, i peschi che guizzano tra le ninfee, le ranocchie accovacciate sulle grandi foglie, i fantini che transitano a cavallo e, lontano, il profilo della grande città. “E non hai ancora visto niente!”, esclama il suo amico gatto…

Questo albo ci racconta che l’amicizia è un sentimento grande, capace di superare ogni difficoltà, di farci provare empatia profonda, di aprire nuovi orizzonti, di farci andare oltre le diversità, i pregiudizi e perfino l’ovvietà del quotidiano. Quotidiano che ci suggerisce qualcosa di apparentemente saggio: un pesciolino rosso e un gatto dovrebbero stare a debita distanza, perché facilmente il primo potrebbe essere considerato dal secondo una preda da catturare e un ottimo pranzetto. E invece in questa storia il pesce Bollicino e il gattino che narra in prima persona sono amici. Ma due pareti, una d’acqua e una di vetro, li separano in modo tale che, se per il gatto l’ambiente circostante è un grande spazio libero da esplorare, il suo amico pesciolino è vittima ‒ anche se inconsapevolmente ‒ del limite di dover vivere in un ambiente molto limitato e sempre uguale. Al gatto questo dispiace moltissimo e così si ingegna per aiutarlo a uscire dalla sua prigione e a condividere con lui il piacere della libertà: lo trasporta, lo protegge, lo istruisce. L’albo trasmette un messaggio semplice e profondo: aiutare un amico è sempre una gioia, mai una fatica. Il testo è breve, ma le illustrazioni a piena pagina, limpide, ricche di dettagli e teneramente aperte sul mondo, completano e rafforzano il messaggio.