
Conoscevo un’orsa che pensava di essere una signora e per questo faceva cose da signora: si teneva in forma con lunghe passeggiate nel parco, dava da mangiare ai piccioni, curava il suo aspetto, si teneva informata, si interessava d’arte e lavorava tre volte a settimana come babysitter. E poi conoscevo un signore che pensava di essere un orso e per questo faceva cose da orso: si nutriva dei pesci che catturava con le sue fauci nel lago, era ghiotto del miele che raccoglieva direttamente dall’arnia e dormiva all’aperto anche in mezzo alle intemperie. Quando si incontrarono lei desiderò di nuovo sentirsi orsa mentre lui desiderò finalmente di essere un uomo…
Yael Frankel è un’illustratrice argentina. Vive a Buenos Aires, dove lavora anche come grafica. Ripetutamente selezionata per festival e cataloghi, ha avuto la sua fetta di successo anche nel nostro Belpaese: nel 2016 è stata selezionata al Bologna Children’s Book Fair ed è arrivata finalista del Silent Book Contest Italia nell’edizione dello stesso anno. Tutte le sue opere finora apparse in Italia sono state curate da Kite Edizioni. Tra queste Niente di niente (2014), Un buco (2017), Una parte di me (2018) e questo (amore) A prima vista. Evidente in tutte la straordinaria capacità di stringere un coinvolgente legame con la nostra interiorità più profonda. Le immagini spesso volutamente naïf sono affiancate da parole essenziali e centellinate capaci di porci di fronte alle cose in maniera netta, senza ricami, né artificiosità. Parole capaci di far cadere quelle difese che costruiamo a poco a poco nel tempo ed i filtri che poniamo fra noi e la realtà. Come accade in questo splendida storia che ci insegna che, anche se a volte vorremmo essere qualcun’altro, quando arriva l’amore c’è chi ci vuole proprio come siamo. Perché l’amore ha non solo la capacità di restituirci a noi stessi ma anche quella di farci capire chi siamo davvero.