
Il corpo di Riccardo dell’Orso giace a terra, con la schiena appoggiata alla vasca da bagno. Ha le mani legate con delle fascette di plastica, le falangi delle dita sono mozzate, i capezzoli sono stati strappati e gli occhi cavati con un cucchiaino. Dell’Orso era un uomo anziano, viveva in una villa appartata, nascosta in un bosco sulla strada che da Molina porta a Comerio. La cassaforte è aperta e apparentemente sembra non mancare nulla, non ci sono segni di effrazione: la vittima probabilmente conosceva il suo carnefice. Incaricato delle indagini, l’ispettore Domenico Franchini capisce fin da subito di avere a che fare con un caso complesso, ricco di implicazioni. La moglie della vittima, una donna bellissima, è morta da non troppo tempo. Il figlio vive in un appartamento ingombro di cose, sporco e buio. Quando Franchini lo informa della morte del padre sembra non provare emozioni. Nella vita di dell’Orso anche Nora Bettini, la figlia della moglie, con la quale l’uomo aveva un rapporto complicato e quando Franchini la incontra ne ha la prova. Bettini è indipendente, emancipata, è una psicologa, donna affascinante e imperscrutabile. Le indagini ben presto rivelano che Riccardo dell’Orso era un uomo crudele, avido è pieno di segreti, con una doppia vita è più di un difetto. Il suo assassino non si è limitato a torturarlo, a togliergli la vita, ma lo ha anche derubato di due milioni di euro, trasformati in bitcoin e trasferiti in un conto offshore. Ma le cose si complicano ulteriormente quando i sospetti cadono su un pregiudicato fuggito dal carcere, ex paziente della Bettini…
Brunella Schisa non è nuova a romanzi dalla trama articolata e Anatomia di un mostro non fa eccezione. Scritto durante il periodo del lockdown, come l’autrice racconta nei ringraziamenti, è ambientato in città viste solo attraverso google maps, così l’autrice si scusa per eventuali imprecisioni, ma la sua preoccupazione è infondata perché le vicende scorrono con un ritmo incalzante attraverso luoghi che non è difficile riconoscere. Un romanzo che si inserisce perfettamente nel filone del noir italiano e Franchini porta su di sé le caratteristiche di un commissario più o meno come quelli siamo abituati ad immaginare. Fa da sfondo la provincia italiana. E la solitudine, declinata in molte sfaccettature, diventa ben presto protagonista tra i protagonisti.