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Anatomia di uno scandalo

Anatomia di uno scandalo

James Whitehouse è bello, affermato in politica, laureato a Oxford con il massimo dei voti, rampollo di una delle famiglie più in vista di Londra. Ha una moglie, neanche a dirlo, bellissima e oxfordiana, e due splendidi figli. La questione di Olivia proprio non ci voleva, lo scandalo per questa relazione clandestina con la dipendente del Ministero. Potrebbe essere un colpo durissimo al suo matrimonio e alla sua carriera politica, soprattutto perché Olivia lo ha denunciato per stupro. La linea difensiva è chiarissima: la ragazza, dopo 5 mesi di relazione in cui aveva coltivato il sogno che il viceministro lasciasse la moglie per lei, è stata mollata e adesso si vendica mistificando quell’ultima sveltina in ascensore. Per Sophie è difficile accettare il ruolo che la politica le impone, la moglie devota e fiduciosa che rimane accanto al marito. Pur consapevole degli inesauribili appetiti sessuali di James, per qualche strana ragione (l’amore, forse?) si era convinta che a loro non potesse capitare. Soprattutto, lui potrà essere un fedifrago ma non uno stupratore, questo mai. Il processo non si rivela semplice come la difesa immaginava: al fianco di Olivia, a sostenere l’accusa c’è un’avvocata precisa, preparata, inflessibile e soprattutto determinata ad arrivare in fondo. Non è solo Olivia che Kate difende, con i suoi faldoni e i suoi post it colorati, ma tutte le donne che in ogni parte del mondo subiscono violenza. Ma la sua motivazione ha anche qualcosa di personale…

Di legal thriller è pieno il mondo, si potrebbe dire, ma con l’idea giusta ci si può distinguere anche in un genere affollato. L’intreccio narrativo è ben ordito, i salti temporali sono gestiti in modo sapiente. Gli ambienti sono ricostruiti in maniera così vivida che sembra quasi di essere lì, a Oxford, a respirare l’odore di legno e carta nel sancta sanctorum della cultura (e della società) britannica. Con in più le storture tipiche di un ambiente del genere, le differenze sociali tra i rampolli delle famiglie “bene” e i parvenu, il nonnismo dei laureandi, le confraternite che si muovono al di là del lecito. Eppure non è questo che rende il romanzo speciale, quanto semmai il confronto, a distanza, tra le due protagoniste femminili, Kate e Sophie, unite in maniera tragica dal loro passato. Due mondi accomunati dal dolore, due donne che improvvisamente devono fare i conti con il proprio dolore, la propria autostima, insomma con sé stesse. Donne rovinate da un uomo, dalla sua violenza o dall’eccessivo amore per lui, donne che a un uomo hanno sacrificato la loro esistenza e che improvvisamente devono ricostruirsi partendo dalla parte più vera di sé. Due percorsi psicologici ed emotivi fortissimi, che alla fine restituiscono due persone nuove, perché solo dove è passato il fuoco può rifiorire la natura. Una lettura da fare tutta in una notte per non perdere nemmeno un passaggio, un pensiero, un sospiro di questi straordinari momenti di rinascita.