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Andare a scuola a Hollywood

Andare a scuola a Hollywood

Tutto comincia e finisce con il counselor, nelle high school americane. Un po’ tutor e un po’ psicologo, il counselor è la persona che aiuta il freshman (matricola) a pianificare i corsi del primo anno e che guida il senior (studente dell’ultimo anno) nella scelta dei college a cui iscriversi. Nel mezzo, lo studente diventa sophomore (secondo anno) e poi junior (terzo anno). Le materie obbligatorie sono quattro: inglese, matematica, scienze e scienze sociali (un misto di storia, geografia ed economia); a queste gli studenti affiancano discipline in base ai loro interessi: ci sono per esempio corsi per sviluppatori di videogiochi e corsi di cosmetologia. La settimana scolastica è di cinque giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 7.45 alle 15, le lezioni durano circa tre quarti d’ora. Ogni mattina, agli studenti è richiesto di recitare il Pledge of Allegiance con il volto orientato verso la bandiera degli Stati Uniti. Le high school non prendono il loro nome da personaggi illustri del passato, bensì hanno ciascuna uno stemma, dei colori e una mascotte, che gli studenti di solito rappresentano fieramente negli sport. Per entrare a far parte della squadra della scuola ci sono dei trial (selezioni), i campionati durano tre mesi e vengono scanditi dalle stagioni (football in autunno, basket in inverno, baseball in primavera). Se queste informazioni sono familiari ai più, è per merito di Hollywood. L’industria cinematografica americana ha infatti trovato un terreno fertile nella narrazione dei contesti, delle dinamiche, dei personaggi, degli ambienti, delle atmosfere e delle sensazioni che si trovano all’interno delle high school e dei college. Lo dimostrano i successi di serie come Dawson’s Creek, O.C., Tredici, Glee, High School Musical, Beverly Hills 90210 e di film come Mean Girls, Easy Girl, Will Hunting, L’attimo fuggente...

Andare a scuola a Hollywood è una guida che, tra il serio e il faceto, accompagna il lettore in un viaggio fittizio dal primo anno di high school fino all’ultimo di college. A fare da cicerone, ovviamente oltre agli autori, è l’industria cinematografica americana, è Hollywood. Mattia Bertoldi e Massimo Bonvegnù raccontano i momenti salienti del sistema scolastico a stelle e strisce (la triade secchione-sportivo- cheerleader, il ballo di fine anno, l’ascesa dei social, il campus del college, le confraternite, lo spring break) trovando un appoggio sicuro nei film e nelle serie tv che meglio le hanno raccontate. Lo sforzo è encomiabile: le citazioni sono puntuali e il lavoro di ricerca è stato svolto in maniera egregia. Meno lodevole è purtroppo il risultato: il mare magnum hollywoodiano presente all’interno fa somigliare l’opera a un elenco che, sebbene coerente, risulta alle lunghe pesante e ripetitivo. I riferimenti si susseguono senza soluzione di continuità ed è difficile, alla fine, associare un film o una serie tv a un dato momento dell’high school o del college, a meno che non si conosca già la produzione in questione. Rimane la sensazione che, con una cernita appena più severa, Andare a scuola a Hollywood sarebbe stato molto più godibile e riuscito.