
“Benvenuti in Texas” recita il cartello sulla strada che accoglie chi giunge nell’assolato stato americano, florido grazie al petrolio e che favorisce il potere e la ricchezza dei tre nuovi re. È qui che giunge Sandor con altri profughi animali, alla ricerca della sua bambina, che si è allontanata per ritrovare Ben, il lemure loro amico, rapito mentre si trovavano in Georgia. Jesse adesso si trova nei boschi della Louisiana, insieme all’amica Lola, impegnata ad armeggiare con la sua collezione di veleni. Perché gli uomini hanno rapito Ben? Qual è il loro scopo? Al cospetto dei re (un uomo, una tigre e un toro) il piccolo lemure dalla coda ad anelli viene gettato in un’arena ed è qui che Sandor lo individua e si lancia nella mischia per salvarlo. Gli animali drogati e furiosi combattono massacrandosi tra loro e al cane non resta che lottare come una furia per non essere sopraffatto. Il suo istinto omicida gli permette di sopravvivere per giorni, ma quel bagno di sangue non resta segreto e Jesse lo vede nella fossa insieme agli altri gladiatori quando raggiunge la città. Scoprire la vera natura del suo amico la turba e anche per Sandor è un momento spiacevole. I ricordi del passato lo travolgono, i sensi di colpa, l’odio, sentimenti che lo spingono a volere un confronto con lei. È giunto il momento di fare i conti con le scelte fatte, di dirle la verità e dopo sarà la ragazzina a scegliere come agire, forse sarà Jesse a ucciderlo...
Sandor, il vecchio cane bloodhound, ancora una volta è costretto a mettere a rischio la sua vita per proteggere ciò che più ama, la piccola Jesse, che si è allontanata disobbedendogli in un moto di ribellione. Il Texas post apocalittico presentato in questo sesto volume della saga di Animosity, che contiene i capitoli dal 25 al 28, è introdotto con una inquietante e suggestiva tavola splash page che ritrae il simbolo della ricchezza: lo scheletro di un dinosauro, l’elemento base per la formazione del petrolio (ossa, pelle, microrganismi, tutto ciò che marcisce nel sottosuolo da milioni di anni), alle sue spalle si stagliano contro un orizzonte infuocato i profili delle pompe da estrazione (sono numerose le tavole a tutta pagina nel volume, anche se non tutte della medesima efficacia). La sceneggiatura di Marguerite Bennet cerca di scavare a fondo nell’anima dei personaggi e mostrare ai lettori la loro fragilità. I ricordi del passato di Sandor dopo “il Risveglio” e i suoi sensi di colpa, si alternano agli eventi del presente. Dubbi e conflitti condizionano le dinamiche relazionali tra il cane e la bambina, che deve fare i conti con il lato oscuro del suo amico, tenendo a bada la paura, maturando e mostrando ancora una volta la sua empatia verso gli altri. “È difficile essere amati. E lo è anche non esserlo. Ed è complicato anche essere amati, ma non come noi vorremmo”. La protagonista, in fin dei conti, è sempre lei: la lotta per la sopravvivenza. Ancora una volta Sandor, Jesse e i loro amici sono costretti alla fuga, a preparare la battaglia, a mettere da parte l’incertezza. Sulla scia del successo della saga che ha debuttato in USA nel 2016, ha preso vita anche Animosity Evolution, lo spin off che racconta gli eventi post Risveglio a San Francisco, attraverso gli occhi del veterinario Adam North e del cane Invernomuto, pubblicato anche in Italia da Saldapress. Nel 2018 era stata annunciata la trasposizione cinematografica a opera della Legendary Entertainment, chissà se i fan ne vedranno mai davvero la realizzazione.