
Caterina non ne può più di restare seduta in treno e, pur sentendosi euforica e colma di speranza e di spirito di avventura, avverte tutto peso dell’importante impresa che si è proposta. La ragazza attraverserà mezza Europa, da sola, per un viaggio desiderato e progettato da tempo, fin dal momento in cui la professoressa di italiano ha proposto in classe la lettura del diario di Anne Frank. Caterina conosce già la storia di Anne, ma ora questa lettura comune e le richieste di approfondimento dell’insegnante, la mitica Rezzani, assumono un significato più profondo, più radicale: è l’invito a calarsi nei panni della protagonista, una persona reale, un’adolescente come tante, non una creazione letteraria. Nella mente di Caterina pian piano si radica la convinzione che quella ragazzina, nascosta e reclusa nell’alloggio segreto, un poco le somiglia. Come lei è studiosa e attenta a ciò che la circonda, è vivace e ciarliera, ama scrivere, crede nell’amicizia. E tuttavia, a causa della sua “razza”, Anne, come tantissimi ebrei, è vittima innocente dello sterminio ideato e voluto dal regime nazista. Caterina, sempre più coinvolta, non guarda più alla storia della Shoah come a un compito per la scuola, ma come a qualcosa di reale, di tangibile, qualcosa che le è vicino, perfino nella vita di tutti i giorni. E nella sua mente prende forma una domanda: che cosa farebbe, oggi, Anne, se vivesse ancora? La risposta c’è e si trova nella vita di cinque ragazzine sopravvissute al lager. Il viaggio di Caterina sarà un viaggio di incontro con loro, ora anziane signore che non hanno perso nulla della loro verve e della loro decisione nell’affrontare le ingiustizie della storia...
Arianna Szörényi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss, Andra e Tatiana Bucci sono le bambine che, rinchiuse in campo di concentramento con le loro famiglie, sono sopravvissute e che Caterina incontra di persona nel suo viaggio. Arianna, nata a Fiume, allora italiana, fu deportata a undici anni e solo dopo decenni dalla liberazione ha trovato la forza di raccontare la sua storia, “pensando a quando di testimoni non ce ne saranno più”. Sarah, provata nel corpo, ha conservato uno spirito forte e deciso: non perdona nessuna forma di nazismo, né di ieri, né di oggi ed è fiera della Legion d’onore che la Francia le ha conferito. Anna e Tatiana avevano sei e quattro anni quando furono deportate, insieme ad altri undici membri della loro famiglia. Nonostante fossero piccine, ricordano bene quei momenti e ne parlano a Caterina: “...tanti di quelli che volevano scappare in Svizzera, paese neutrale, sono stati rimandati indietro E noi, adesso, abbiamo il coraggio di non far sbarcare i migranti che arrivano sulle nostre spiagge, addirittura li mandiamo indietro”. Helga ha qualcosa in comune con Anne Frank: è nata nello stesso anno, il 1929 e, come lei, ha scritto un diario della sua prigionia. Ha dedicato poi la vita alla testimonianza e alla memoria. Questo libro, appassionante e documentato, fa rivivere gli orrori di un’epoca lontana, guardando anche agli orrori di oggi, con i quali spesso li raffronta. Il testo nasce dal docufilm #AnneFrank-Vite parallele realizzato dalle stesse autrici, Sabina Fedeli e Anna Migotto, che così ne spiegano a “Joimag” la genesi: “Il diario di Anne Frank si ferma sull’orlo del baratro, perché non racconta a parole quello che vive una volta trasferita nei campi di concentramento. E noi volevamo colmare quel vuoto”.