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Artemis Fowl – L’inganno di Opal.

Opal Koboi, l’intrigante folletta, è ormai ricoverata da oltre 11 mesi presso la clinica del dottor Jerbal Argon, luminare in campo psichiatrico. Opal è in stato catatonico, viene nutrita per via endovenosa e pare proprio che nulla possa riportarla a uno stato di coscienza, inoltre, grazie ai sistemi di monitoraggio e controllo della clinica, nessuno potrà aiutarla a fuggire. I primi mesi la sorveglianza era al massimo, ma constatando l’inattività cerebrale della reclusa, col tempo la sorveglianza si è ridotta e anche l’interesse dei giornalisti verso la ricca criminale. Certo, se Opal fosse sveglia la lista di coloro di cui vendicarsi inizierebbe a essere spuntata molto rapidamente. Tra i nomi, ovviamente, spicca quello del giovane Artemis Fowl. Ma è davvero tutto così tranquillo? È una sera come tante, i gemelli folletti Mervall e Descant Brill sono di turno per la sorveglianza, il dottor Argon controlla i parametri della prigioniera come da protocollo, ogni cosa è al suo posto. Più o meno. Gli scaltri Brill seguono il piano alla lettera, Opal ha organizzato ogni cosa ben prima di finire in coma alla clinica e ora che un anno è quasi passato l’inganno può attivarsi. Il sistema elettrico viene sabotato, giusto il tempo di agire. Il vigilante Brucolo messo fuori gioco da un sedativo. Pochi secondi occorrono per fare la sostituzione e collocare il colone al posto dell’originale. Le imbracature che trattengono Opal vengono sciolte, il dispositivo nel suo braccio rimosso, i sensori riposizionati nella copia perfetta. I fratelli folletti sono rapidi e precisi, sanno che se qualcosa andasse storto l’ira di Opal nei loro confronti sarebbe inarrestabile…

È Opal Koboi, scaltra e spietata, a catturare la scena fin dall’inizio, in questa nuova emozionante avventura dedicata al ragazzino più furbo e accattivante della letteratura per ragazzi degli ultimi anni: l’impareggiabile Artemis Fowl, l’antieroe che ha conquistato i lettori. Pubblicato nel 2005, L’inganno di Opal segue la storia del volume Il codice Eternity, e presenta una situazione molto complicata con cui Artemis dovrà confrontarsi, sarà in grado di gestirla? Per gli innumerevoli fan del giovane criminale non saranno pochi i sospiri e i dubbi su come il loro beniamino potrà cavarsela. Eoin Colfer continua ad amalgamare magia e folklore con tecnologia e avventura, riuscendo ancora una volta a creare una rocambolesca avventura in salsa fantasy. Intrighi, fughe mozzafiato, esplosioni e l’intelligenza leggendaria del suo controverso protagonista, che nonostante l’atteggiamento gelido e insolente può vantare una schiera di protettori e amici disposti a cavarlo d’impaccio a ogni costo. Come per ogni personaggio letterario che si rispetti anche Artemis può ora vantare una trasposizione cinematografica, ma va tenuto conto degli enormi cambiamenti a cui il regista Kenneth Branagh ha sottoposto la storia (liberamente ispirata al volume intitolato L’incidente artico), modificando non solo l’indole del protagonista, ma anche caratteristiche fisiche e di genere di alcuni tra i personaggi più importanti e, diciamolo, la cosa ha infastidito non poco i fan. Un Artemis meno rigido e carismatico perde parte del suo fascino malandrino, ma è pur vero che crescendo il ragazzo sia più incline a mettere in discussione certi suoi comportamenti, a percepire il senso di colpa, proprio come accade in questo libro quando gli vengono fatte notare scelte discutibili che hanno come scopo solo il suo tornaconto. Che Branagh non abbia poi sbagliato tanto? L’evoluzione del giovane “fangoso” verrà approfondita in altri film? Chissà.