
Nella segreta Ériú le forze magiche sono all’opera. È tempo per i Berserkr di ricordare al mondo la loro forza. Il sopito Oro di Danu avverte il potere scorrere dentro di lui, la sua memoria è salda e presto ogni cosa sarà vendicata. Nel frattempo, a Cantuccio, Artemis ha l’ennesimo colloquio col dottor Argon, un colloquio inutile visto che ormai sa di essere perfettamente guarito dal Morbo di Atlantide e solo lo sciocco dottore sembra non capirlo. Come al solito Artemis si diverte a metterlo in ridicolo dimostrandogli la propria superiorità intellettuale. Abbandonato lo studio raggiunge Leale, che lo attende per scortarlo da Spinella. L’elfa è turbata dalla condizione di un clone di Opal Koboi sotto sorveglianza nella struttura e ribattezzata Nopal, per cui prova una strana simpatia. Artemis le mostra come il clone sia in grado di rispondere ad alcuni stimoli e non sia davvero incosciente rispetto a ciò che la circonda. Cose più importanti però, attirano la loro attenzione, Grana Algonzo li convoca per mostrare loro immagini terribili. Sullo schermo sono visibili due gnomi che indossano le maschere di Pip e Kip, i gattini protagonisti di una serie animata del canale PPTV. Tra loro, immobilizzata e piangente, un’altra Opal Koboi, che i due minacciano di uccidere se l’originale non verrà liberata dal carcere in cui è rinchiusa, ad Atlantide. Il gruppetto di alleati scambia rapide occhiate, naturalmente non c’è ragione per cui il Popolo ceda a un simile ricatto, a meno che non ci siano implicazioni da considerare. Ed è a questo punto che il geniale Artemis spiega in termini tecnici come la morte di una Opal possa comportare l’esplosione dell’altra e magari anche la distruzione immediata, con effetto a catena, di tutto ciò con cui è entrata in contatto. Evento di una portata devastante…
È giunta inevitabilmente la fine delle avventure di Artemis Fowl e dei suoi amici del Popolo, inizialmente ostili, ma col tempo capaci di stringere con lui un rapporto di fiducia incrollabile. Proprio grazie a loro il genio adolescente può ora affrontare la sua più acerrima nemica: Opal Koboi e arrivare alla resa dei conti. In questi anni Eoin Colfer ha cercato di ammorbidire il carattere del suo Artemis e in effetti in quest’ultimo capitolo, l’altruismo e lo spirito di sacrificio del ragazzo sono evidenti. Certo i lettori non verranno privati del loro eroe, lo avranno sempre a portata di mano grazie ai libri, alle graphic novel ispirate alle sue storie, al ricco merchandising che include la collezione di simpatici Funko Pop, magliette a tema e, per quanto investito dalle immancabili polemiche, il film Disney. Inoltre la famiglia Fowl non esce di scena, infatti in questo volume i lettori seguono non solo Artemis, ma anche i suoi vivaci fratelli minori: Myles e Beckett. Ai “Fowl Twins” Colfer ha dedicato il libro Il veleno dell’immortalità, primo volume di una trilogia (pubblicato in Italia a ottobre 2020), che promette di essere un degno seguito della precedente saga. In fondo, perché no? Colfer si è presentato ai lettori, fin dal principio, come il biografo di Fowl, contattato segretamente e designato a divulgarne le gesta, niente di strano che sia stato incaricato di fare altrettanto con i più giovani della casata. Ai lettori non resta che scoprire di cosa saranno capaci i due ragazzini e, magari, sorprendersi ancora una volta.