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Artisti in galera

Artisti in galera

Billie Holiday (1915-1959), una tra le maggiori interpreti jazz e blues, non ha certo avuto una vita facile, fin dal principio: nacque da una coppia di ragazzini, tredicenne la madre e sedicenne il padre -che abbandonò immediatamente figlia e compagna; venne stuprata a dieci anni e per un lungo periodo lavorò come prostituta per guadagnarsi di che vivere. Droga e alcol furono i compagni del suo breve viaggio di vita, tanto di successo quanto tormentato...Sean Penn (1960-) ha spesso interpretato al cinema ruoli di personalità borderline o pellicole legal thriller: nella realtà la sua condotta non è stata certo sempre irreprensibile. Già nel 1986, all’epoca del matrimonio con Madonna, scatenò una rissa con un musicista reo di averci provato con la moglie, a cui seguirono una colluttazione con un giornalista e un arresto poco dopo per guida in stato di ebbrezza...Anche Jhonny Cash (1932-2003), The man in Black, conosce bene la prigione. Cantante country apprezzatissimo e conosciutissimo, ha suonato molteplici volte all’interno di carceri, anche di massima sicurezza (Folsom, San Quentin, Osterake), davanti ai detenuti e registrando album che schizzarono ai vertici delle classifiche; poi per le sue dipendenze, da anfetamine e barbiturici, ci finì pure lui in galera, trovato in possesso di molteplici pasticche di dexedrina ed Equanil in un aeroporto nel 1965, oppure pieno di tranquillanti dopo essere rimasto coinvolto in un incidente d’auto nel 1967...

Roberto Manfredi ‒ non solo scrittore ma celebre autore televisivo, produttore e documentarista ‒ ci narra di moltissimi personaggi del cosiddetto star system dalla vita tormentata, complessa e che, a causa di comportamenti errati, veri e propri crimini oppure per errore, sono finiti in galera. La scrittura è molto fredda, distaccata e non si dà alcun giudizio sulle celebrità o sulla loro condotta, e questo è sicuramente apprezzabile. La ricerca biografica in relazione alle vicende dei tantissimi artisti presenti ‒ da Chet Baker a Phil Spector a Charlie Sheen – sicuramente testimonia uno studio importante e impegnativo che avrebbe richiesto un’altrettanta attenzione all’editing, mentre alcuni refusi sono purtroppo sfuggiti al controllo. Ogni personaggio occupa tre/cinque pagine e le singole biografie sono impreziosite dalle illustrazioni di Tom Porta, noto artista milanese. Oltre ai 25 ritratti principali il volume è corredato da altre due sezioni finali con brevi biografie che in poche righe riportano le disavventure di ulteriori artisti nel campo della musica (Jimi Hendrix, Janis Joplin, Ray Charles, tra gli altri) e nel campo del cinema (Jane Fonda, Mark Whalberg, Winona Ryder, ad esempio) e che sicuramente vi daranno notevoli e ampi spunti di conversazione durante le cene fra amici. La lettura risulta quasi dolorosa nel tentativo di comprendere certe dinamiche e nell’immedesimarsi in certe esperienze di vita indubbiamente dolorose, specie se originatesi nella famiglia di origine degli artisti. Termina il volume la postfazione del giornalista Ezio Guaitamacchi.