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Atlante dei viaggi straordinari

Atlante dei viaggi straordinari

1863-1919. Il grande scrittore francese Jules Gabriel Verne (Nantes, 8 febbraio 1828 – Amiens, 24 marzo 1905) nel 1863 ottenne un contratto per pubblicare tre libri l’anno per venti anni. Andò oltre. Venne fuori una serie di 62 romanzi e 18 novelle (alcuni pubblicati postumi a cura del figlio) dedicati a I viaggi straordinari, testi noti a ragazzi e ragazze di quasi tutto il mondo, innumerevoli edizioni traduzioni adattamenti trasposizioni illustrazioni. Erano scritti di fantascientifica geniale visionaria immaginazione sia per gli spostamenti planetari e spaziali narrati, sia per alcune immaginarie destinazioni (città americane e isole oceaniche, soprattutto), sia per ecosistemi e specie incontrate, sia, infine, per i mezzi di trasporto ipotizzati e inventati: sui mari artici in brigantino, in slitta nel Grande Nord, lungo il Rio delle Amazzoni con una zattera, dall’America all’Europa sulla Belle-Roulotte, dall’Islanda a Stromboli nelle viscere della terra, in volo (pallone aerostatico) su Zanzibar, in groppa a elefanti (uno pure d’acciaio) attraverso l’India, alla scoperta della Cina con ogni mezzo “possibile”, nel profondo di abissi marini a bordo del Nautilus, oltre le nubi su un vascello volante, intorno alla luna dentro un enorme proiettile, nello spazio a bordo di una cometa, di tutto di più. Sentenziava Verne in Ventimila leghe sotto i mari: “Quel che serve alla terra non sono dei nuovi continenti, ma degli esseri umani nuovi”. Pare non avesse torto e, così, portò dovunque i lettori con travolgente fantasia (dopo un’adolescenza benestante, irrequieta e girovaga, prima di una vecchiaia amara, acciaccata e diabetica)...

Lo scrittore e giornalista Anselmo Roveda (Genova, 1972) molto ha curato e pubblicato per ragazzi e ragazze. Per questo atlante dedicato a Verne prende spunto da sedici testi dell’autore, individua altrettante connesse straordinarie destinazioni (continenti, mari, spazio, città, isole) e seleziona (e ritraduce) brevi passi particolarmente significativi, senza ulteriori commenti. A splendido corredo vi sono le suggestive illustrazioni con varie tecniche dell’esperto comunicatore Marco Paci (Ravenna, 1975): riquadri grafici eleganti, schizzi di oggetti animali persone, una grande immagine paesaggistica colorata nelle pagine accanto ai brani e alle frasi citate. Spiega Roveda nell’introduzione: “Immaginazione e fantasia vanno a braccetto con geografia e scienza: il ricorso di Verne al fantastico, immaginare cose mai viste e fino ad allora impossibili, è, infatti, sempre nutrito da una curiosità ben informata dell’autore sulle novità tecnico-scientifiche e le acquisizioni geografico- astronomiche del proprio tempo”. In fondo al volume la sinossi dei sedici romanzi e l’iscrizione al Circolo dei viaggiatori e degli esploratori (da Salgari). Al tempo dei cambiamenti climatici antropici globali, appare utile ricordare un’altra “sentenza” di Verne (sempre tratta da Ventimila leghe sotto i mari): “Si possono sfidare le leggi dell’uomo, ma non si può resistere alle leggi della natura”. Un bel volume da affiancare ai testi scolastici e alle letture personali di narrativa e poesia.