
Quella di morire durante l’intervento, è l’angoscia predominante mentre torna a casa dallo studio del medico. Chi avrebbe pianto per lui? Chi si sarebbe disperato per la sua dipartita? A pensarci bene, di amici con cui si sforza di avere un legame ne ha diversi. Anche i colleghi di lavoro non mancano, sia quelli che gli vogliono bene, che quelli che proprio dalla sua parte non sono. Piangerebbero per lui? Non crede l’uomo a questa eventualità e un po’ è colpa sua. Non è mai stato un grande dispensatore di affetto e ultimamente è stato anche piuttosto scostante e scontroso. A pensarci meglio, le cose forse non stanno proprio così. In realtà, in questo momento, è assolutamente incapace di provare emozioni; sembra quasi le abbia tutte accantonate e fatte perire in quel macabro pensiero di una morte imminente. Può anche essere normale la sua sensazione: può essere che la proiezione della morte raffreddi le emozioni. Sarà mica un elemento premonitore questa strana sensazione che implica un raffreddamento dell’anima? Forse, un uomo ormai vicino alla morte tende a congelare ogni tipo di sentimento, bello o brutto che sia? Fa caldo, l’uomo è stanco e preoccupato: passeggiando trova una panchina e si stende per riposare un po’. Inizia a sognare e sogna proprio di essere morto, steso su quella panchina, ma morto stecchito. Qualcuno urla “Svegliatevi!” e all’improvviso la terra sotto l’erba inizia a sollevarsi. Una serie di tombe si materializzano, tante, tantissime lapidi e i morti, simili a zombie, lottano per uscire dalle tombe. “Svegliatevi!”, ancora qualcuno che urla…Vivono nel mondo i figli dello Zodiaco e sono l’Ariete, il Toro, il Leone, i Gemelli e la Vergine Fanciulla. Il loro più grande timore è rappresentato dalle Sei Case che appartengono allo Scorpione, alla Bilancia, al Cancro, ai Pesci, al Capricorno e all’Acquario. Nonostante siano divinità immortali e consapevoli di esserlo, i Figli portano nel loro animo questa paura. Gli uomini li trattano con devozione, pregandoli e inginocchiandosi davanti a loro e i Figli proprio non capiscono perché lo facciano. Una donna, un giorno, racconta quasi implorando, che suo marito lavorava nei campi, quando il Sagittario gli ha scoccato una freccia ed è morto. Anche suo figlio è perito nello stesso identico modo! Il Toro non comprende come può aiutarla e spesso i Figli non ascoltano nemmeno le preghiere, non capiscono e continuano a giocare. Non comprendono, per esempio, come mai negli occhi della gente scorra dell’acqua. E continuano a giocare…
Sono ventidue le storie brevi che compongono l’antologia di racconti Avventure nell’occulto a cura di Isaac Asimov: sono narrazioni che portano firme autorevoli, come quelle di Rudyard Kipling, Hellen McCloy e Edgar Allan Poe. Piccole storie che ruotano intorno al mistero, quell’arcano senza fondamento apparente, che si intreccia, diventando un tutt’uno con quello che è scientificamente provato, elevando così all’ennesima potenza la prepotente ombra che spesso l’occulto semina nella mente umana. Ogni racconto debitamente raccolto e selezionato da Asimov, termina con una preziosa postilla, in cui lo scrittore sovietico (naturalizzato statunitense) consegna al lettore un approfondimento sulla materia trattata ed eventuali suggerimenti su come poter arricchire la propria conoscenza in merito. Nulla è fantascienza, nulla è pura invenzione, tutto è fonte di studio e ogni cosa narrata, se pur non dimostrabile, trova le proprie fondamenta in fatti storici. Asimov assegna a ogni racconto una determinata categoria, dall’astrologia, ai presagi di morte, ai riti propiziatori, sino ad arrivare a branche particolarmente inquietanti come l’esorcismo o il malocchio. Si passa, quindi, da una visione onirica che si fonde con una stramba realtà di chi sente che morirà e che guarda la propria potenziale morte dall’alto, alla storia di spiriti incorporei che possono assumere qualsiasi forma a loro piaccia, compresa quella di un nostro simile o addirittura la nostra. Tutti noi potremmo avere un “doppelganger”, come spiega Asimov, “un doppio che cammina”, che potrebbe vivere nel nostro identico modo. Un libro Avventure nell’occulto, in cui l’eleganza dello stile e l’obiettività della visione di Asimov (ad oggi considerato uno dei più grandi scrittori di fantascienza) non si risparmiano. Una sorta di zibaldone dalla qualità letteraria magistrale, capace di tenere il lettore su quel filo del credo e non credo e di restituire con limpidezza un autorevole punto di vista oggettivo e per nulla forzato sull’occulto, uno degli argomenti più controversi della storia.