Certo non è sufficiente possedere le parole e saperne cogliere il significato più profondo per stringere tra le mani il segreto della vita. Né basta racchiuderne la forma e i colori sulla carta, per riuscire a imprigionarla nelle sue molteplici manifestazioni. Ma le parole e le immagini, ancorché semplici, lineari, talvolta ingenue in superficie, sono capaci tuttavia di suggerire interpretazioni diverse, eppure tutte ugualmente vere. Esse rivelano tutta la loro straordinaria potenzialità evocativa, aprendo davanti agli occhi dei più giovani lettori un infinito cui poter attingere a piene mani, e nel contempo molte vie per accedervi. Dunque “che meraviglia un ponte./ La linea, un arco teso/ fra due opposte sponde./ Tratto dritto di strada/ sui grovigli dell’acqua.” Che meraviglia un libro, che innalzi un ponte che consenta di oltrepassare quel baratro profondo, che inevitabilmente separa le parole e le immagini dalle cose…