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Basquiat - Viaggio in Italia di un formidabile genio

Basquiat - Viaggio in Italia di un formidabile genio

Sta sfogliando il catalogo dell’artista quando scorge la foto di un’enorme tela che ritrae una giovane donna. Ne è certa. La ragazza dai capelli ricci e neri con accanto un casco di banane e altri riferimenti all’arte rinascimentale italiana è sua madre. Quando lei era piccola, alle cene coi parenti d’estate, sua madre raccontava di come un giorno Basquiat l’avesse scelta come modella e di come si fosse sentita in imbarazzo a posare avvolta da lenzuoli reggendo quel casco di banane. L’episodio risale a quando lavorava come segretaria presso la galleria d’arte di Emilio Mazzoli a Modena. La tela della foto non ha un titolo ma riporta il nome della città di Modena ed è datata 1982, anno del soggiorno modenese di Jean- Michel Basquiat e dell’esperienza di sua madre nella galleria di Mazzoli. Sì, quella è proprio la tela di cui sua madre parlava sempre nelle cene d’estate... 1981. È la sera di San Valentino e fa un freddo cane, ma ciò non ha impedito ai giovani di mettersi in coda davanti alla P.S.1, ossia alla Public School 1, per entrare all’evento del momento: “New York/New Wave”. Alla mostra di arte contemporanea verranno esposte le opere e gli scatti di artisti quali Keith Haring, Nan Goldin e Robert Mapplethorpe. C’è anche un giovane graffitista divenuto noto nell’ambiente newyorkese con l’acronimo SAMO con cui è solito firmarsi...

Per rendere omaggio alla madre e alla figura di Jean-Michel Basquiat, la giornalista Anna Ferri ripercorre i giorni che il giovane artista newyorkese trascorse in Italia, nella fattispecie a Modena, sede della galleria di Emilio Mazzoli che, iconico nella sua bombetta nera, fu tra i primi a cogliere la portata rivoluzionaria di Basquiat e il suo genio. Quando Mazzoli incontra Basquiat per la prima volta in occasione della mostra newyorkese del 1981, l’artista ha appena ventuno anni e non ha ancora raggiunto quella fama che l’avrebbe ben presto consacrato a livello internazionale. Il libro ha il pregio di non ridursi a mera cronistoria del soggiorno del graffitista, bensì romanza gli eventi con freschezza, ponendo particolare enfasi sull’interiorità del giovane artista. Il focus della narrazione è infatti è la prospettiva di Basquiat: l’autrice ricostruisce e mette in luce quelli che probabilmente furono i timori, gli glanci e le impressioni di Basquiat. Il lettore vivrà insieme a Jean-Michel la fibrillazione per quello che avrebbe significato per lui il viaggio in Italia - per lui, che prima di allora non aveva mai lasciato gli Stati Uniti - e il senso di spaesamento provato una volta trovatosi a Modena, piccola e claustrofobica se paragonata a New York e alla sua atmosfera giganteggiante. Basquiat - Viaggio in Italia di un formidabile genio è un’opera scorrevole e fresca, in cui è possibile scorgere tutto l’affetto e la tenerezza dell’autrice nei confronti dei personaggi descritti, delle persone amate e dell’arte. Degna di nota è la cura editoriale riposta dai tipi della Compagnia editoriale Aliberti, che riportano all’interno del prodotto libro le caratteristiche tecniche con cui è stato realizzato e le motivazioni etiche, estetiche e filosofiche che presiedono tali scelte.