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Bigoudì

Bigoudì

Bigoudì è una vivace signora dal folto caschetto bianco, la montatura degli occhiali azzurra e un bel foulard leopardato. Abita al 156esimo piano di un grattacielo grigio perla, nel cuore di una metropoli americana (si direbbe New York da certi skyline). A condividere le giornate con lei c’è Alfonso, un bulldog francese bianco con una grande macchia scura sulla parte posteriore del corpo, il suo tesoro, il suo bibbi bello, il suo piccolo babà al rum. Insieme Bigoudì e Alfonso fanno un sacco di cose e le loro giornate sono scandite da piacevoli rituali e appuntamenti: prima tappa della giornata è la colazione da Luigi, poi una regolatina alla frangia da Orlando, un ossobuco da Georges, un hot-dog da Eliott, qualche pettegolezzo con Ava ed Edna, un po’ di palestra speciale per Alfonso e prima di tornare a casa un poker da Beatrice. Giornate meravigliose, ma il tempo passa per tutti e anche per il piccolo bulldog francese arriva il momento di sospirare per l’ultima volta. Per Bigoudì è l’inizio di un periodo intenso e il dolore è così grande che decide di chiudersi in casa, convinta che solo in solitudine e smettendo di amare gli altri si possa smettere anche di soffrire. Sarà vero?

Ha senso essere felici se poi la felicità non dura per sempre? Avere degli amici, umani o animali, condividere il tempo con gli altri, se poi un giorno tutto all’improvviso finisce e ciò che rimane è solo dolore? Un albo illustrato che sembra dividersi in due storie distinte: quella del prima e quella del dopo Alfonso. Si sorride nella prima parte, si prova simpatia e tenerezza per questa coppia di amici che sa come divertirsi e trascorrere il tempo insieme. E poi, all’improvviso, il tempo narrativo cambia, le parole si fanno più pesanti, le emozioni si trasformano perché qualcosa di triste è avvenuto nel cuore di Bigoudì. Quanto tempo dura il dolore? Il necessario per prendere coraggio e affrontare di nuovo la vita. Perché alla fine il tempo guarisce tutte le ferite, anche le più dolorose, e chiudersi in se stessi non è mai la scelta giusta. Un albo illustrato potente che insegna cosa significhi amare qualcuno e soffrire quando viene e mancare. Nel dolore della perdita grandi e bambini sono uguali, per questo parlare e raccontare di morte ai più piccoli è importante, tanto quanto parlare di vita. Delphine Perret, autrice-illustratrice francese, riesce ad affrontare una tematica delicata con naturalezza raccontando una storia che non parte dalla morte, ma inserendola all’interno di un’esperienza di amicizia e felicità. Le illustrazioni di Sébastien Mourrain, illustratore francese, sono delicate e sembrano piccoli quadri di vita quotidiana.