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Black Beauty

Black Beauty
Black Beauty è un bel cavallo di razza, tutto nero con una macchia bianca sulla fronte. Nato nella fattoria del signor Grey, apprende da sua madre Duchessa l’educazione che spetta a un cavallo di nobili origini. E così, quando viene venduto al signor Gordon, Black Beauty dimostra fin da subito le sue buone maniere e la sua obbedienza. Di ben altro temperamento è invece la sua compagna di stalla, Peperina: ma, come spiega il pony Zampallegra, il suo temperamento focoso e brutale ha a che vedere con i maltrattamenti subiti quando era ancora una puledra. Ben presto, però, con i modi gentili e premurosi degli stallieri John e James, e grazie alla lungimiranza dei padroni (rispettosi della vita e degli animali), anche la cavalla si tranquillizza. I tre cavalli vivono in armonia fino a quando una sciagura costringe il signor Gordon a vendere il suo purosangue. E questa volta, l’incontro con l’uomo non sarà tra le esperienze migliori di Black Beauty…
Scritta due secoli fa in Inghilterra, pubblicata per la prima volta nel 1877, l’unica opera di Anna Sewell si presenta ancora oggi come una delle più appassionate difese del mondo animale. Scritto in prima persona da un cavallo e ambientato in piena epoca vittoriana, Black Beauty è il primo libro animalista scritto da una donna. E come tale, fin dal suo primo apparire, suscitò gran clamore. In un periodo storico in cui i cavalli erano considerati per lo più come uno strumento agricolo o di trasporto, scrivere un libro dal punto di vista di una bestia non avrebbe potuto passare inosservato. L’autrice – profondamente legata ai cavalli, dato che passò l’intera vita seduta in calesse, dopo essersi ferita in un incidente – non esitò a scagliarsi contro le barbarie modaiole, come l’abitudine di tagliare la coda o accorciare le redini, obbligando i cavalli a tenere il collo in posizione innaturale. Con uno stile fluido e scorrevole, l’autrice commosse intere generazioni, favorendo (come fece Virginia Woolf con il suo Flush, biografia di un cane inglese) l’avvicinamento e la comprensione degli animali da parte dell’uomo.
Black Beauty, in realtà, è solo uno dei primi sei capolavori che inaugurano la nuova serie “I Classici del Battello a Vapore”. Pubblicate anni fa in edizione cartonata, le grandi avventure per ragazzi assumono ora una veste editoriale nuova e accattivante, in un’agile edizione in brossura. I nuovi volumi si lasciano alle spalle quell’aria importante, ma tanto polverosa, che hanno mantenuto per anni. Consigliati da genitori e parenti, imposti da insegnanti poco lungimiranti e, ancor peggio, contrapposti a fantasy o fumetti come nobili letture, i classici corrono sempre il rischio di essere guardati con sospetto dai ragazzi. Ma questo pericolo è qui facilmente scongiurato: i testi integrali sono agili e di facile lettura, coinvolgenti e mai didattici. Attraverso un uso innovativo delle note, poste a lato della pagina e accompagnate da un simbolo che ne identifica l’ambito di approfondimento, e con brevi introduzioni firmate da scrittori contemporanei, questi classici sono indubbiamente una delle proposte editoriali di maggior qualità degli ultimi tempi.