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Boulder

Boulder

Boulder è ruvida e solitaria come le rocce da cui prende il nome. Convinta del fatto che la solitudine “è necessaria a qualsiasi vivente per crescere”, la giovane donna è stanca di dover presentare ad ogni colloquio di lavoro il proprio curriculum “come se la vita fosse una narrazione”. Sceglie così di guadagnarsi da vivere senza radici e senza obblighi, se non quello della sopravvivenza, e si impiega come cuoca su una nave mercantile. Subito questo le appare come il miglior lavoro che abbia mai avuto: la cucina è piccola, segnata dal tempo, le pentole sembrano risalite dal fondo del mare. Lo spazio è così stretto che, quando Boulder è impegnata nel suo lavoro, nessun altro può entrarvi, se non per il tempo veloce di un caffè. Quando la nave si ferma in un porto non sempre Boulder scende. Ma un certo giorno, a Chaitén, decide di sbarcare, anche solo per un paio d’ore. Deve fare qualche acquisto e poi fermarsi nella casa in cui una donna campa servendo tazze di caffè e fette della migliore lemon cake del mondo. Si tratta di un luogo confortevole, anche se sempre affollato, in cui Boulder sosta con piacere, con il sentimento di chi torna “a casa dopo aver conquistato il mondo”. Ed è lì che, alle cinque del pomeriggio, conosce Samsa, alta e bionda. Gli sguardi delle due donne si incontrano, si avvicinano e si attraggono ben prima di quanto lo facciano le loro voci e i loro corpi. Da questo momento la vita, per Boulder, prenderà una svolta...

I boulder sono grossi blocchi rocciosi. Nati dall’accumulo di materiali trasportati dai ghiacciai del Pleistocene, emergono talvolta sulla terraferma, talvolta nell’oceano. Un po’ in vista, un po’ nascosti, custodiscono in loro il mistero dei secoli. Così come la protagonista di questo romanzo che ama la vita nascosta, isolata, quasi invisibile. Però, nel momento in cui incontra l’amore, un amore ineluttabile, un irresistibile colpo di fulmine, un’attrazione senza scampo, la sua vita cambia. I suoi giorni scorrono lenti e agiati in una confortevole villetta di Reykjavik, ma il suo animo rimane burrascoso e selvaggio come le onde dell’oceano. In un’intervista rilasciata a “La Vanguardia” nel marzo 2020, Eva Baltasar descrive così Boulder: “La felicità della protagonista si basa sul non sentirsi responsabile per niente e nessuno, non ferire nessuno e vivere la sua vita. La solitudine può essere dura, ma ti libera anche molto”. La convivenza di coppia, invece, sostiene sempre Baltasar, può arricchire, ma anche far sì che la tua individualità si stemperi nella coppia. Eva Baltasar è una giovane poetessa e scrittrice catalana i cui libri di poesia hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Boulder è il suo secondo romanzo, che fa seguito a Permafrost, uscito in Italia nel 2019 e accolto molto positivamente da lettori e critica.