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Brave ragazze, cattivo sangue

Brave ragazze, cattivo sangue

Ogni volta che torna a casa le sente, come se fossero reali. Pip lo sa che non si tratta di qualcosa di tangibile, ma solo di un gioco della sua mente che colma il vuoto e cerca di compensare l’assenza. Ma Pip le sente, le unghie di un cane che raspa e che corre per darle il bentornato a casa. In realtà ad accoglierla c’è la madre che la attende in cucina, mentre suo fratello Josh è in salotto, seduto a terra a mezzo metro dalla TV, che curiosa tra le pubblicità di Disney Channel. La mamma comunica a Pip di essere stata convocata da Flora Green, la nuova assistente didattica della scuola di Josh. È accaduto che il temperamatite di Camilla Brown è scomparsa e Josh si è messo all’opera senza indugi: ha interrogato i compagni, ha cercato le prove e ha stilato una lista dei sospettati. Il risultato è che ha fatto piangere quattro bambini. È assolutamente necessario che Pip parli al fratello, che, evidentemente, la vuole imitare. Pip si è infatti resa protagonista di una vicenda, mesi prima, che l’ha vista vestire i panni di detective e, insieme a Ravi Singh, ha convinto le autorità a riaprire un caso apparentemente chiuso – l’omicidio della teenager Andie Bell, a opera, si presumeva, del suo ragazzo Sal Singh – e a scoperchiare sospetti e scomode verità. Pip si avvicina a Josh e gli spiega che fare il detective non è lo spasso che sembra, anzi è qualcosa di piuttosto brutto. Quando si decide di essere detective, le persone possono farsi male e arrecare danno agli altri, anche senza volerlo. Ecco perché lei ha deciso di smettere, ed è il caso che lo faccia anche lui. A essere sinceri, non occorre molto tempo a Pip per convincere Josh. E per fortuna, perché sta per arrivare Ravi. Ha appena finito in tribunale. Pip avrebbe voluto essere con lui, ma non è stato possibile, perché c’è la scuola, le ricorda la mamma. E poi lei ha già dato, martedì scorso, il primo giorno del processo al tribunale di Aylesbury. Pip si è presentata con un tailleur nuovo e una camicia bianca. Ricorda ancora il tremolio alle mani e il sudore lungo la schiena. E, soprattutto, sente ancora su di sé lo sguardo che le scivola sulla pelle nuda. Lo sguardo di Max Hastings...

Seconda puntata del thriller young adult frutto della fantasia e della penna di Holly Jackson – autrice inglese, che ha ottenuto un incredibile successo con il primo episodio della serie – che conferma la sua abilità nel narrare con semplicità ed estrema lucidità il mondo dei giovani, le loro contraddizioni e i loro punti di forza. La protagonista Pip, coraggiosa investigatrice nella precedente storia e resa tanto celebre da decidere di registrare un podcast che rappresenti l’ultima appendice di un passato prossimo le cui ferite sono ancora aperte, si trova suo malgrado nuovamente coinvolta in un’indagine: la scomparsa di un amico la spinge – nonostante avesse deciso di lasciarsi alle spalle misteri e orrori – a rimettersi in gioco, per sciogliere i numerosi nodi legati alla vicenda. Il mondo digitale – fatto di mail, video, messaggi, post – diventa strumento attraverso cui Pip si rivolge a chiunque possa darle una mano; la comunicazione diventa quindi universale e immediata; le emozioni si condividono e diventa difficile riuscire a tutelare la propria interiorità e individualità. Holly Jackson è riuscita una volta ancora a dare vita a una storia moderna, in cui la trama tipica del thriller si mescola a contenuti più contemporanei, veicolati dall’utilizzo di registri diversi e moderni – interviste, fotografie, articoli di giornali, podcast – che catturano l’attenzione del pubblico cui il libro è rivolto, quello degli young adults, e non solo. Una lettura ritmata e accattivante, che affronta temi importanti e presenta una serie di personaggi che bucano la pagina: ragazzi sensibili, legati a valori solidi come la giustizia; giovani alla ricerca della verità e di un sostegno che possa aiutarli nel cammino verso la maturità e l’età adulta. Una storia che incuriosisce e appassiona; una scrittura moderna e interessante; un romanzo avvincente tanto quanto il volume che l’ha preceduto. E bissare il successo non era affatto scontato.