
“Le emozioni che si accendono dentro di noi è fondamentale sentirle. La parte più vera di noi stessi, dobbiamo imparare a sentirla. Perché è quella che ci può rendere migliori. E anche più felici. E pure più capaci di trovare in chi ci sta di fronte o a fianco per un breve o lungo tratto della nostra vita il mistero che la rende unica e speciale”. La capacità di ascoltare e comunicare i propri sentimenti è considerata prerogativa femminile, là dove i maschi tendono a utilizzare come codice di interazione la rabbia e la violenza. L’educazione famigliare, le regole sociali, il condizionamento reciproco hanno imposto schemi comportamentali che vincolano a manifestare determinati atteggiamenti per essere accettati. Invece di cedere alla rabbia e alla frustrazione per risolvere un conflitto, i maschi dovrebbero imparare dalle ragazze l’uso della parola, ma soprattutto dovrebbero capire che il concetto di forza che gli viene inculcato è errato. La forza dovrebbe essere rappresentata dalla capacità di mediare, di usare la ragione, anche dalla scelta di abbandonare un conflitto se in gioco c’è la sopravvivenza. Perché la vera forza non deriva da un falso concetto di potenza: “La forza d’animo: è questo che ci rende davvero competenti. Forse non fisicamente potenti. Ma certamente competenti.” Il copione prevede inoltre che la competenza non derivi da ciò che si è interiormente, ma da ciò che si possiede e si ostenta. Ricchezza, potere, successo sono elementi esteriori che non mostrano il valore di una persona, di un uomo…
Con questo testo Alberto Pellai procede nel suo percorso sull’educazione dei ragazzi. Psicoterapeuta dell’età evolutiva e autore di testi dedicati ai giovanissimi, ai genitori e agli insegnanti, gestisce un blog (Tutto troppo presto) e una pagina Facebook dove gli utenti possono commentare gli articoli da lui proposti su Famiglia Cristiana e i video guida di youtube attraverso i quali offre consigli educativi. L’educazione di genere è lo spauracchio che terrorizza molti insegnanti e genitori di alcuni gruppi cattolici, da tempo si sente parlare della famigerata “teoria gender” come di un complotto per condizionare i bambini nelle scuole confondendone la sessualità, il tutto mascherato da lotta al bullismo e all’omofobia. Con il libro Bulli e Pupe il dottor Pellai cerca di mostrare come si possano superare gli stereotipi, come dichiarato nel blog: “L’educazione di genere promuove competenze di vita e autoriflessività, aiuta ragazzi e ragazze ad uscire da ruoli e copioni orientati intorno a stereotipi di genere ancora molto presenti nel nostro contesto socio-culturale, che spesso mortificano la crescita dei nostri figli e figlie e le relazioni umane, affettive e professionali tra uomini e donne”. Il libro affronta argomenti quali il successo, la vendetta, le pari opportunità, il rispetto. In prima battuta le ragazze si interrogano su questi temi ed esprimono ciò che le lascia perplesse nell’atteggiamento dei maschi, ciò che apprezzano e quello che provano, mentre i maschi tentano di spiegare cosa li porta ad agire seguendo il copione e il ruolo cuciti per loro. Supportano i diversi argomenti esempi tratti da celebri film e da personaggi reali che hanno lasciato il segno proprio rompendo questi schemi.