
Manuel, Giacomo e Simone si conoscono da quando erano bambini, hanno frequentato le elementari e le medie e ora sono compagni di scuola in prima liceo. Nel tempo, la solida amicizia che legava il trio si è trasformata e Simone è stato via via tagliato fuori da un sodalizio divenuto più forte tra Manuel e Giacomo. Simone si sente escluso, vittima di un complotto, soffre e prova invidia, ma i suoi tentativi di rientrare nel gruppo sortiscono un effetto peggiorativo. L’isolamento genera in lui astio e rabbia per quell’amicizia solida, ma dalla quale è sistematicamente escluso. Medita vendetta e matura in lui l’intento di distruggere quel legame con l’arma del sospetto e della calunnia… La voce di Filippo Mantega giunge alle spalle di Mattia insieme alla chiara sensazione di paura. Filippo è il suo carnefice, lo deride, gli usa violenza e lo minaccia: “Senti un po’ sacco di merda, domani porta dieci euro o non farti più vedere”. Tutti sanno che tipo sia Filippo, le sue bravate sono note nella scuola, ma sono proprio quelle che lo rendono adorabile agli occhi delle ragazzine… Michele e Francy chattano durante la lezione, non curanti dei divieti e delle sanzioni nel caso in cui venissero scoperti. Si danno appuntamento al distributore di bibite della scuola. Michele esce dalla classe, con il pretesto di andare al bagno e lascia sul banco lo smartphone. Suona la campanella della ricreazione, Michele non sospetta affatto ciò che lo attende al rientro in classe, alla fine della pausa. Dal suo profilo Facebook, sono state postate foto oscene di due sue compagne, accompagnate da frasi oltraggiose. È un fiume in piena di accuse e sospetti quello che travolge Michele, un incubo in cui sono piombate anche le due ragazze ritratte nelle foto ormai dominio di tutti nella scuola. Chi è stato? E come ha fatto?
Dieci storie, dieci casi di disturbi della condotta, diversi e diversamente classificati, ma tutti manifestazioni di un unico fenomeno sociale chiamato bullismo che, secondo l’ISTAT, interessa in particolare, la fascia d’età compresa tra gli undici e i diciassette anni, epoca in cui un ragazzo su due dichiara di aver subito almeno un atto di bullismo. Secondo la definizione del MIUR, il bullismo è “caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima”. Il bullo in genere consolida la propria forza grazie ai fiancheggiatori, i complici attivi e l’insieme di spettatori silenziosi, complici passivi e omertosi dei crimini commessi dal bullo. Non di rado inconsapevoli delle conseguenze delle loro scellerate azioni, i bulli si muovono nell’illegalità, autori di reati non sempre riferibili a una fattispecie specifica. Bruno Furcas, esperto di devianza e di percorsi di recupero per minori e Ivan Gambella, docente di materie giuridiche ed economiche nella scuola secondaria di secondo grado, attraverso le dieci storie di bulli e di vittime, hanno ben inquadrato i ruoli nel complesso teatro del bullismo. In scena, ci sono gli attori e gli spettatori, anch’essi interpreti di una storia, che esalta o comunque, tollera ciò che è moralmente riprovevole. Violenza e aggressività da un lato, paura e silenzio dall’altro. In mezzo, ci stanno gli adulti, incapaci di ascoltare e di fornire risposte. Ogni storia offre una rapida, ma efficace analisi delle conseguenze giuridiche dei crimini descritti, insieme a una proposta educativa, declinata in base alle specificità dei casi raccontati. Un libro necessario per i ragazzi, per aiutarli a immedesimarsi nelle situazioni e capire che gli atti di bullismo non sono semplici bravate, ma reati. Una guida essenziale per gli educatori, a scuola o in famiglia, per prendere consapevolezza del fenomeno e provare a sbullonare i suoi punti di aggancio.