
Viviamo in un mondo di plastica, coperto di plastica, avvelenato dalla plastica. Ma cosa è la plastica? Fondamentalmente si tratta di un derivato dal petrolio che si degrada molto lentamente e considerato che si tratta di una miscela di idrocarburi e sostanze chimiche spesso dannose, è piuttosto semplice capire che si tratta di un materiale pericoloso per l’ambiente, per la salute dell’uomo e del suo ecosistema. Il fatto di essere estremamente resistente l’ha introdotta, sotto forma di manufatti diversi, in moltissime delle nostre attività, con un’ampia diffusione a partire dagli Anni Sessanta/Settanta. Per capirne ancora di più e meglio la diffusione e l’utilizzo sarebbe il caso di fare mente locale sul fatto che nella sola Francia l’industria della plastica occupa 120.000 salariati e che dagli Anni Cinquanta ne sono stati prodotti nove miliardi di tonnellate circa, pari a più di seimila milioni di tonnellate di rifiuti che finiscono in discarica o dispersi in natura. E nei decenni la plastica si è talmente consolidata nel nostro quotidiano che pensare oggi di vivere senza è praticamente impossibile. Tant’è che la “guerra alla plastica” più volte dichiarata, anche per la preoccupazione sempre maggiore per l’inquinamento terrestre e marino, sembra incontrare ostacoli a non finire. La lobby della plastica è sempre più solida e si “nasconde” dietro la responsabilità non dei produttori, ma dei consumatori che devono poi buttarla (riciclarla) e che spesso non lo fanno in modo appropriato. Certo i rifiuti selvaggi, il conferimento sbagliato e senza scrupoli, gli abbandoni ovunque al di fuori del corretto raccoglitore della plastica, hanno una grande importanza, ma sono solo una faccia della medaglia...
No, non è facile eliminare totalmente la plastica dalle proprie abitudini, ma con un po’ di buona volontà e piano piano possiamo riuscirci. I suggerimenti, nel pratico libro di Sophie Noucher, sono tanti e preziosi, a cominciare da una scelta consapevole che si dovrebbe operare verso quelle aziende, la Coca Cola, tanto per fare un nome (ma è in buona compagnia) che hanno rinunciato al vetro, preferendogli la plastica. L’inversione di tendenza ovunque auspicata è fondamentale se non vogliamo che nel 2050 nei nostri mari ci sia più plastica che pesce. E poi è doveroso tenere atteggiamenti corretti nei confronti della raccolta differenziata, perché qualcosa non va se è vero che dei nove miliardi di tonnellate di plastica prodotta, solo il 9% è stato riciclato! C’è un numero allarmante di animali che ogni anno muoiono per questi comportamenti sconsiderati dell’uomo. Ma se proprio siamo così indifferenti ai danni che facciamo all’ambiente e agli animali, vogliamo pensare che noi non siamo immuni? I danni li facciamo anche alla nostra specie! Sposiamo alcune delle buone pratiche suggerite nel libro, facciamo nostri i numeri terribili del nostro atteggiamento sconsiderato, sensibilizziamoci e sensibilizziamo le persone a noi vicine. Un passo per volta, certo, anche perché il rischio di scontrarsi con l’ignoranza, la mal disposizione e la superficialità degli altri è forte. Eliminiamo i contenitori di polistirolo per la carne del supermercato, beviamo l’acqua del rubinetto, magari comprando un sistema di filtraggio, se proprio non ci fidiamo. Estremamente utili i consigli sul come realizzare dentifrici e deodoranti in casa. No, non è facile e non lo sarà nel breve, ma da qualche parte si deve pur cominciare.