Salta al contenuto principale

Capodanno con Balzac

capodannoconbalzac

Il trenta marzo lui ha baciato Inge Kaliska perdendosi in un mondo meraviglioso di sensazioni indescrivibili e destinate a segnarlo per sempre come solo l’amore sa fare. Nel baciarla ha scoperto che le sue labbra conservavano ancora il sapore inconfondibile del sale. Tutto era accaduto spontaneamente in un posto apparentemente anonimo ma che si è rivelato in realtà propizio e romantico. Lungo il vialetto del parco, infatti, lui si è accovacciato dolcemente, piegandosi su di lei con tutto l’intento di tenerla ferma, anche se alla fine non è servito in quanto lei non ha opposto alcuna resistenza, piegandosi spontaneamente al suo volere. Dopo il bacio Inge si è tirata su e si è ripulita il cappotto dalla sabbia, ha sorriso come solo lei sa fare e ha guardato Gerdchen Pachahl, l’uomo che aveva coraggiosamente provato a baciarla poco prima. Ma i baci non sono mai monadi isolate. I baci scorrono in sequenza. E così è stato anche questa volta. Il secondo bacio, infatti, c’è stato e si è presentato a lei in tutta la sua meravigliosa forza. È stato un bacio tenero e appassionato ed è durato a lungo. Molto a lungo. Inge ha aperto le labbra che si sono schiuse delicatamente, le lingue si sono accarezzate sinuose e i denti si sono toccati. La forza di un bacio che fa conflagrare l’universo circostante si è impadronita della scena…

È con questa scena romantica ma profondamente letteraria che ha inizio Capodanno con Balzac, opera dello scrittore tedesco Wolfgang Kohlhaase che è anche drammaturgo, sceneggiatore e regista. Si tratta di una serie di racconti che, letti uno dopo l’altro, presentano l’armonia e la continuità propria di un romanzo. Il lettore può imbattersi in questo libro in storie, immagini e vicende ambientati in Germania e che toccano molti dei principali pilastri culturali e storici della stessa: dal nazismo trionfante alla sconfitta, dal dopoguerra alla DDR. Il punto di forza di quest’opera sta nella capacità di raccontare passato e presente di una nazione attraverso le storie minime e individuali dei personaggi che la compongono, creando un poderoso abbraccio tra macrostoria e microstoria. Le tredici storie di questo libro sono argute, brillanti, di grande impatto e sanno far riflettere ma allo stesso tempo catturare e affascinare per la sapiente padronanza delle tecniche narrative proprie di un vero scrittore. La scrittura è asciutta e pacata ma sa farsi tempesta all’occorrenza. Lo stile e lineare e scorrevole ma è capace di impennarsi in tratti di assoluto lirismo nella misura in ciò sia funzionale al coinvolgimento del lettore. La Germania che fa da palcoscenico alla narrazione ne viene fuori con una veste a tratti inedita, sicuramente estremamente affascinante e caleidoscopica. Le vite che vengono descritte e fatte incontrare vengono colte nella loro dimensione più vera e umana e in tal modo l’autore riesce a spiegare i grandi moti della storia umana mediante i gesti e le vicissitudini di personaggi che pur nella loro apparente modestia trovano tutto il loro significato simbolico e paradigmatico. Si tratta di un’opera che merita di essere letta in primis per la forza narrativa e in secondo luogo per la bellezza della parola che questo autore sa maneggiare con cura e facilità dipingendo un affresco umano davvero incantevole.