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A casa del diavolo – Morte di luna

A casa del diavolo – Morte di luna

Giulio Terenzi sta affrontando una serie di curve a gomito nel suo tragitto montano che mettono a dura prova lo stomaco e la sua capacità di trattenere al suo interno la colazione. Il viaggio in macchina è reso ancora più spiacevole dai ricordi del suo ultimo colloquio con il dottor Paolantoni, il responsabile delle risorse umane della direzione territoriale della banca per cui lavora. Il giovane rampante, dopo avere passato sei lunghissimi mesi come vicedirettore di filiale con il vecchio Bracciani, sente che finalmente è arrivato il suo momento per dare vita a una fulminante carriera all’interno dell’istituto bancario. Paolantoni, almeno inizialmente, sembra confermare a pieno queste sensazioni, offrendogli finalmente una reggenza. La direzione però è quella della filiale di Castrognano, cittadina sperduta sugli Appennini in provincia di Teramo, un paesino di soli 294 abitanti. Un autentico confino, una punizione per la sua relazione clandestina, ma oramai sulla bocca di tutti, con la collega più anziana Magda Battiston, sposata da venticinque anni e con due figli grandi. Il suo insediamento si rivela poi ancora più difficoltoso e drammatico del previsto dato che il vecchio direttore Rinaldi muore in un incidente misterioso, subito dopo il passaggio di consegne e nelle carte della banca sembra emergere una truffa perpetrata ai danni di un’anziana correntista, la baronessa De Santis, che vive in un palazzo proprio di fronte all’istituto…

Romano De Marco è oramai uno dei maestri indiscussi del thriller italiano. Come spiega il suo “maestro” Raul Montanari, nella prefazione di questo romanzo del 2013, che qui viene riproposto con in appendice il racconto Morte di luna, si possono già apprezzare le qualità di questo abilissimo scrittore. La sua caratteristica principale è quella di inserire delle storie thriller all’interno dei contesti più disparati, grazie alla sua cultura onnivora e alla sua grande curiosità letteraria. In questo caso ci muoviamo fra banche di provincia, ambiente che è molto ben conosciuto da De Marco dato che si occupa di sicurezza per un famoso istituto bancario, e sette sataniche. Interessante, soprattutto in riferimento all’ultimo elemento citato, anche il mai prendersi troppo sul serio della narrazione tipica dei film di genere, con continui riferimenti a film horror di serie B da parte del protagonista. Si legge di gusto e velocemente e decolla letteralmente nella seconda parte.