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Cemetery road

Cemetery road

Marshall McEwan è un giornalista di successo del “Washington Times”. A soli diciotto anni è andato via di casa per via del pessimo rapporto con il suo vecchio, che l’ha sempre ritenuto responsabile della morte di suo fratello Adam. Ora Marshall, dopo aver perso il figlio in un incidente domestico e aver divorziato, ha deciso di ritornare a vivere a Bienville per sostenere la madre alle prese con la malattia di suo padre, al quale i medici hanno diagnosticato il morbo di Parkinson. Marshall non è tornato a Bienville solo per aiutare sua madre, in verità le sue ragioni sono più complesse; non ha mai dimenticato Jet Matheson — la moglie del suo amico Paul — con cui ha una relazione sentimentale e inoltre il suo caro amico e archeologo Buck Ferris è stato rinvenuto morto sulle rive del Mississippi. Marshall prova un sentimento profondo per Buck, durante la sua adolescenza è stato per lui come un padre e l’ha salvato dalla depressione dopo la morte del fratello Adam. Il giornalista crede che dietro la fine violenta dell’amico ci sia dietro la società mafiosa denominata “Poker club”, che ha appena siglato un accordo con un fondo cinese per costruire in città una cartiera. Secondo Marshall, il lavoro di ricerca di Buck, nella stessa zona dove presto nascerà l’industria, avrebbe potuto comportare il rallentamento o l’interruzione dei lavori e la perdita per il Poker club di un finanziamento miliardario. Marshall è disposto a sacrificare ogni cosa, pur di scoprire cosa si cela dietro la misteriosa morte dell’amico...

“Tutto scorre e si perde nelle acque torbide del Mississippi”. Lo scrittore Greg Iles ci presenta sin dalle prime pagine il pesante fardello che è costretto a portarsi dentro il protagonista di questa storia, Marshall McEwan. La sua storia è ambientata a Bienville, una piccola città del sud degli Stati Uniti, nello stato del Mississippi — in realtà Bienville è situata nello stato della Lousiana — devastata dalla crisi economica e dalla corruzione. L’autore scrive nel primo capitolo: “Non ho mai avuto intenzione di uccidere mio fratello. Non ho mai voluto odiare mio padre. Non avrei mai pensato di seppellire mio figlio. Né avrei potuto immaginare di tradire l’amico d’infanzia che mi ha salvato la vita o di vincere un premio Pulitzer per aver mentito” e con queste poche parole riesce a presentarci il suo protagonista in modo complesso e potente. Iles ha costruito un personaggio che racchiude in sé tutte le fragilità umane e noi lettori non possiamo fare altro che amare e perdonare ogni cosa a Marshall McEwan. Cemetery road è un romanzo corposo — ben 700 pagine — ricco di azione e colpi di scena, dove accade di tutto: morti, aggressioni, tradimenti, torture, segreti di famiglia e tanta, tanta corruzione. Questi sono solo alcuni spunti delle vicende che accadono ai personaggi che cercano (di solito fallendo) di gestire le loro vite disordinate in una città che lotta per la sopravvivenza. L’utilizzo del tempo presente rende la narrazione avvincente e ci dà l’impressione che gli eventi accadono nell’istante stesso in cui li leggiamo. Lettura consigliatissima!