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Cercare la felicità

Cercare la felicità

Siamo a La Spezia, dove la piccola Laura vive con il padre Fabio, titolare di una grossa impresa marittima, e la sua seconda moglie Denise. A casa di Laura i soldi non mancano e non manca nemmeno la voglia da parte di suo papà di soddisfare qualunque suo desiderio, dalla Barbie vestita da sposa che desiderava da piccola fino ad arrivare alla collana di zaffiri per la festa di diploma. Laura ha sempre ottenuto qualsiasi cosa abbia mai desiderato e adesso che è cresciuta il fatto di accontentare ogni sua voglia ha reso la ragazza sempre più volubile, tanto nei capricci quanto nella vita privata. Una volta trasferitasi a Bologna per frequentare l’università, infatti, bastano un paio di bigliettini con frasette sdolcinate per spingerla a tradire quello che è stato il suo ragazzo del liceo, Flavio, con un nuovo compagno di università, Carlo. Entrambi i ragazzi però non la soddisfano, anzi, rimane sempre delusa dai rapporti che ha con loro. Ha sempre creduto che fare l’amore dovesse sempre essere meraviglioso ma per lei non lo è mai stato. Fino a che l’incontro con un collega di suo padre, Marcello, non cambia ogni cosa. Laura è attratta da lui sin dal primo sguardo al porto. Lui è più grande di lei ma i loro appuntamenti segreti in barca a Porto Mirabello sono tanto intensi da far passare la differenza d’età in secondo piano. Purtroppo però, passato il primo momento di felicità, la monotonia comincia a pesare, tanto quanto i "ti amo" non detti di lui. Laura inizia anche ad avere dei sospetti. Che Marcello possa avere addirittura una famiglia?

Vincitore della menzione speciale “Il senso della vita”, per la seconda edizione del concorso letterario Emanuele Ghidini indetto dalla Fondazione PesciolinoRosso, Cercare la felicità è un breve romanzo che procede a scatti: un elenco di eventi, in teoria concatenati che dovrebbero dar vita ad una storia travolgente e appassionata ma che finiscono per non centrare il bersaglio. Il risultato è una narrazione monocorde che si limita a mettere in fila un avvenimento dopo l’altro senza curarsi però di creare un’effettiva motivazione che li porti avanti. Laura è sospinta da ciò che accade attorno a lei. Un atteggiamento passivo nei confronti del mondo che potrebbe sembrare anche una scelta sensata dell’autrice - e molto, visto il personaggio di Laura -, peccato poi che non sia solo Laura a procedere per inerzia, ma anche il romanzo nella sua interezza. Oltre informazioni base riguardo la vita di Laura, null’altro ci è dato sapere di lei, né tanto meno del suo ambito. Dalle azioni della protagonista infatti non traspare niente, se non l’unica cosa che viene esplicitata, ossia la sua natura di ragazza viziata, ma la caratterizzazione si limita a questo e non perché qui lo “show don’t tell” venga seguito alla lettera, ma proprio perché il romanzo manca di una contestualizzazione effettiva, tasselli fondamentali che riescano ad accompagnare il lettore da un punto A ad un punto B senza che questo percorso sembri semplicemente un qualcosa che deve accadere perché qualcuno a posteriori lo ha stabilito.