
Da Pitagora nell’antica Grecia a Platone e Plotino, dai profeti dell’Antico Testamento ai primi fondatori della Chiesa, da Gautama Buddha a Leonardo da Vinci sono innumerevoli i maestri spirituali, i filosofi, i grandi pensatori che hanno approfondito l’importanza di approcciarsi all’assunzione del cibo con consapevolezza e rispetto. L’atto del mangiare ha un ruolo primario nelle società di tutti i luoghi e di tutti i tempi, religione, economia, politica conferiscono al cibo significato e potere, e proprio per il potere antiche popolazioni nomadi nella regione curda del Nord-Est dell’Iraq, tra le prime a sottomettere e mercificare gli animali, si mossero alla conquista di tribù pacifiche dedite alla raccolta e all’alimentazione priva di carne. La cultura violenta della repressione su altre specie richiedeva l’educazione degli uomini alla prevaricazione e la soppressione dell’empatia e della sensibilità innate nei bambini. L’estensione di quel tipo di cultura della violenza anche nei confronti delle donne o delle persone di differente etnia non può che avere la stessa matrice. Eppure la fisiologia e l’anatomia della specie umana, se osservata e studiata con attenzione, mostra l’incapacità per la nostra specie di rincorrere, bloccare, uccidere e strappare con i denti pelle e carne di altri animali…