
“Io non lo leggerei, questo libro. No, lo dico per voi, perché le cose che racconto qui dentro mi hanno creato seri problemi. Mi sono messo nei guai, ecco, e non vorrei che capitasse anche a voi”. Questo è Cino! Un piccolo terremoto con i capelli ricci che attira i guai come le calamite attirano il ferro. Ma non lo fa apposta, questa è la sua giustificazione, e non lo fa da solo, il suo fedele compagno di marachelle, almeno all’inizio della storia è l’amico Franco. Tutto è cominciato con una sfida a palle di neve (che in realtà erano di carta igienica bagnata e appallottolata) nei bagni della scuola (con il rubinetto lasciato accidentalmente aperto): non ci è voluto molto per allagare la scuola. Cino ha provato a spiegarlo ai suoi genitori che non era davvero colpa sua, ma non ne erano molto convinti. L’avventura è continuata, sempre con Franco in testa, prima all’interno di un grosso tubo di cemento, e poi con la scoperta di una cucciolata di simpatici cagnetti. Per Cino la visione di una palla di pelo tutta nera è sinonimo di amore a prima vista. Torna a trovare la cagnetta e i suoi cuccioli tutti i giorni finché, un pomeriggio, il piccolo cagnolino nero lo segue fino a casa. Cambia il compagno di avventure, ma il risultato (marachelle e un mucchio di guai) è sempre lo stesso. Cino e Tempesta, così chiama il cane, ne combinano davvero di tutti i colori. Riuscirà Cino a confessare a mamma e papà del suo nuovo amico a quattro zampe?
TIl protagonista mette le mani avanti e avvisa i suoi lettori: questo libro contiene un sacco di guai, che è un po’ come dire che si riderà dall’inizio alla fine, perché è questo che in realtà capita. I lettori si divertono davvero a leggere di guai come quelli che capitano a Cino, perché nell’esagerazione dei fatti (la scuola allagata, il coraggio di mentire all’insegnante, il tenere segreto un cucciolo di cane...) ritrovano la loro voglia di trasgredire e diventano in qualche modo complici del protagonista, che li aveva infatti avvisati all’inizio del libro! Lo scrittore Antonio Ferrara, premio Andersen nel 2012, solitamente incanta un pubblico ben più adulto, e lo fa scrivendo storie che affrontano tematiche forti, vere e con una scrittura schietta, come piace ai ragazzi. Con Cino e Tempesta dimostra la sua bravura e versatilità in campo narrativo scrivendo un’avventura per lettori della scuola primaria. A corredare una storia avventurosa e tutta da ridere ci pensano le buffe illustrazioni in bianco e nero di Agnese Innocente. Una storia divertente da leggere in autonomia ma che si presta benissimo ad una lettura ad alta voce anche ad ascoltatori più piccoli./p>