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Città in fiamme

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Providence, Rhode Island. Agosto 1986 - Natale 1988. L’irlandese Danny Ryan, vicino ai trent’anni, spalle larghe, un metro e ottantatré, capelli castani verso il rossiccio, è seduto accanto alla moglie Terri Murphy (capelli neri, occhi viola) e a due coppie di cari amici sulla spiaggia davanti alla casa del boss italiano Pasquale Pasco Ferri. Vede uscire dall’acqua una magnifica ragazza e capisce che porterà guai. Lei è Pam, sta con Paul Paulie Moretti, il fratello piccolo della gang mangiaspaghetti. L’irreparabile accade quella sera: al party dell’estate, lo scavezzacollo degli irlandesi Liam, fratello dell’amico prediletto e della moglie di Danny, tocca un seno a Pam, gli italiani lo pestano a sangue ma sopravvive e, all’uscita dall’ospedale, la ragazza si mette proprio con lui, addirittura si sposano. È la guerra. Da quarant’anni irlandesi (di base a Dogtown) e italiani (a Federal Hill) erano amici. Alleati da generazioni, fronte comune (civile e criminale) contro altri, pubblici e privati. Capaci di controllare polizia e commerci. Gli irlandesi avevano i moli, gli italiani il gioco d’azzardo, e si dividevano a metà i sindacati. Gestivano insieme il New England. Tutto distrutto dopo una notte impazzita, una scintilla casuale per un incendio che comunque covava, lentamente e progressivamente, fra bande sia etniche che criminali. Danny, quando il padre era stato scalzato dal comando per propri errori, aveva provato a fare un lavoro duro e pulito, il pescatore di pescespada, inevitabilmente era tornato ad aiutare rispetto ai racket, ai prestiti a strozzo, ai furti. Ora fa il violento esattore. La sera prima avevano rapinato un camion di vestiti Armani nel Massachusetts occidentale. È un marito fedele, e Terri non riesce a rimanere incinta, adesso si trova a dover guerreggiare. Nei mesi e negli anni muoiono a decine, dovrà fare il capo (e il padre). Verso ovest…

Primo magnifico atto della nuova trilogia (già scritta: dopo la fine a pagina 376, si può leggere l’anteprima del prologo e dei primi due capitoli del secondo volume, Città di sogni) dell’eccelso scrittore americano Don Winslow (New York, 1953) che ha repentinamente annunciato il successivo ritiro dalle scene letterarie. Il libro è uscito in contemporanea in decine di Paesi, subito avanti nelle classifiche, a primavera 2022. Winslow ha subito fatto un tour promozionale di notevole successo in oltre trenta città americane ed europee (e invece avrebbe voluto dedicarsi a tempo pieno a impedire la possibile rielezione di Trump nel 2024). Come spesso in precedenza, la narrazione è in terza varia al presente, qui vi sono tre parti (la seconda da ottobre 1986 a marzo 1987, lì il titolo è quello dell’intero romanzo e Danny responsabilmente si “trasforma” in lucido stratega, pur con forze inferiori), ognuna con esergo tratti da Omero e Virgilio (Iliade ed Eneide), ognuna con vari capitoli (in tutto trentatré) e ficcanti dialoghi. Lo stato e il capoluogo (quelli in cui Winslow è cresciuto) sono messi a ferro e fuoco (da cui il titolo). Volutamente, niente di esatto storicamente, tutto plausibile e realistico. Danny è certo il principale protagonista, promosso sul campo, ma il romanzo appare polifonico e corale, buoni (leali) e cattivi (egocentrici) stanno su entrambi i lati del conflitto, tanto quanto fra chi assiste dall’esterno o dovrebbe amministrare giustizia. In sottofondo, il male infernale dell’eroina, spacciatori e consumatori. Di continuo l’autore dispensa magnifici sensibili inserti biografici, funzionali alla storia, in particolare su tre donne cruciali: Pam Davies, Cassie Murphy, sorella maggiore di Terri abusata da ragazzina, e Madeleine, la madre di Danny che lo aveva abbandonato da piccolo. La guerra non è mai ordinata, in ogni campo scattano competizioni e gelosie, accanto a rigide cieche fedeltà e al bisogno di insospettabili alleanze. Segnalo la farfalla monarca, a pag. 226. Vino e whisky, inseparabili a distanza. Canzoni italiane e irlandesi d’epoca, separate ma universali, chiunque le canti. Bruce Springsteen, ringraziato cantore dei medesimi luoghi.