
“Vi ringrazio di cuore. Mai soccorso è stato più tempestivo. Credetemi, sento perfettamente il valore del vostro denaro. La vostra lettera non mi ha procurato minor pena, ne sono certo, di quanto ve ne ha dovuto procurare la mia. Lo so bene, l’ho intuito. Ma spero un giorno di restituirvi tutto; non crediate che con ciò io intenda parlare in particolare e brutalmente del denaro…”. Così scriveva Charles Baudelaire in una lettera indirizzata alla madre il 5 dicembre 1847. Questo è solo uno stralcio delle lettere raccolte in questo volume, missive indirizzate a famigliari, editori, creditori e altri. Dai primi anni nel collegio di Lione fino agli anni della maturità vissuti in stanze fredde e alloggi di fortuna a Parigi seguiamo Baudelaire nell’attività che forse lo impegnò di più dopo la scrittura: l’arte di sopravvivere senza denaro…
Sempre indebitato, Baudelaire non poteva essere più distante dalla visione romantica del poeta a passeggio per la Ville Lumière in attesa dell’ispirazione, e la mancanza cronica di denaro diventò anche sempre più motivo di scontri personali, di allontanamenti e riappacificazioni con le persone a lui più vicine, in particolare con la madre. In questo senso anche il denaro per Baudelaire acquista un valore simbolico del suo stato di essere nel mondo, proprio per lui che del Simbolismo fu il maestro. Nell’introduzione ci viene detto che Baudelaire cambiò casa trenta volte in venticinque anni, io pure che di traslochi ne ho fatti tanti devo riconoscere che questo è un record. E chiunque, come me, è stato studente universitario, magari fuori sede, magari alloggiato in una pessima stanza, non può che provare empatia per il giovane Charles. Chi lavora lo capirà ancora di più nelle lettere ai creditori. C’è comunque un momento che contraddistingue la vita di ogni ragazzo alle prese con gli studi o con i primi lavori: la telefonata alla mamma. Non c’è niente di più imbarazzante del dire a nostra madre che, anche questo mese, tanto per cambiare, siamo con il conto in rosso. Quindi, anche se non vi interessa particolarmente Baudelaire avete comunque un ottimo motivo per comprare questo libro: Baudelaire aveva eleganza anche nel chiedere denaro, e questa è una virtù che in pochi hanno, soprattutto di questi tempi. Compratelo (è un libriccino piccolo), leggetelo, stropicciatelo e prendete appunti. La prossima lettera o telefonata per chiedere soldi a vostra madre sarà senza dubbio più convincente, e lei penserà che se siete dotati di così tanto garbo nell’elemosinare denaro almeno la vostra istruzione sta servendo a qualcosa. Come non pagare i debiti fa parte della collana “Pacchetti”, ha una graziosa sovraccoperta che potete usare per chiudere, affrancare e spedire il libretto. Una chicca per gli amanti dei libri, e un innegabile risparmio di tempo per chi vuole inviare direttamente tutto il libro alla mamma.
Sempre indebitato, Baudelaire non poteva essere più distante dalla visione romantica del poeta a passeggio per la Ville Lumière in attesa dell’ispirazione, e la mancanza cronica di denaro diventò anche sempre più motivo di scontri personali, di allontanamenti e riappacificazioni con le persone a lui più vicine, in particolare con la madre. In questo senso anche il denaro per Baudelaire acquista un valore simbolico del suo stato di essere nel mondo, proprio per lui che del Simbolismo fu il maestro. Nell’introduzione ci viene detto che Baudelaire cambiò casa trenta volte in venticinque anni, io pure che di traslochi ne ho fatti tanti devo riconoscere che questo è un record. E chiunque, come me, è stato studente universitario, magari fuori sede, magari alloggiato in una pessima stanza, non può che provare empatia per il giovane Charles. Chi lavora lo capirà ancora di più nelle lettere ai creditori. C’è comunque un momento che contraddistingue la vita di ogni ragazzo alle prese con gli studi o con i primi lavori: la telefonata alla mamma. Non c’è niente di più imbarazzante del dire a nostra madre che, anche questo mese, tanto per cambiare, siamo con il conto in rosso. Quindi, anche se non vi interessa particolarmente Baudelaire avete comunque un ottimo motivo per comprare questo libro: Baudelaire aveva eleganza anche nel chiedere denaro, e questa è una virtù che in pochi hanno, soprattutto di questi tempi. Compratelo (è un libriccino piccolo), leggetelo, stropicciatelo e prendete appunti. La prossima lettera o telefonata per chiedere soldi a vostra madre sarà senza dubbio più convincente, e lei penserà che se siete dotati di così tanto garbo nell’elemosinare denaro almeno la vostra istruzione sta servendo a qualcosa. Come non pagare i debiti fa parte della collana “Pacchetti”, ha una graziosa sovraccoperta che potete usare per chiudere, affrancare e spedire il libretto. Una chicca per gli amanti dei libri, e un innegabile risparmio di tempo per chi vuole inviare direttamente tutto il libro alla mamma.