
Da sei mesi è andata a vivere da sola e non ha ancora comprato una teiera per prepararsi un tè come si deve. Ecco quindi che Miho comincia ad analizzare le teiere disposte in bella vista sullo scaffale del negozio e a valutarne pregi e difetti. È proprio in quel momento che le torna in mente quanto le aveva detto la nonna quando, da piccola, le aveva dato la paghetta prevista come dono per festeggiare l’inizio di un nuovo anno, ovvero che è da come si spendono le piccole cifre che si decide la vita di una persona. Quella volta non vi aveva posto troppa attenzione, ma ora quelle parole sembrano assumere tutto un altro valore. Adesso che vive da sola, infatti, si trova a dover far fronte alle varie spese e, benché non le sembri di sprecare denaro in beni inutili, a fine mese non riesce mai a mettere da parte nulla. E se venisse licenziata con la scusa di una riorganizzazione del personale, così come è successo alla sua superiore Machie Oda, potrebbe continuare a mantenere il suo stile di vita attuale? Il solo pensiero di tornare a vivere dai genitori la disturba, inoltre il rapporto con il fidanzato avanza faticosamente tra alti e bassi, il mercato non offre investimenti vantaggiosi (oltretutto lei non è per nulla portata per l’economia, al contrario della sorella) e vorrebbe tanto adottare un cane da un rifugio... ma come è possibile incastrare desideri e realtà? Forse conviene parlarne con la nonna, che ha gestito l’economia famigliare affidandosi al famigerato Schema per la contabilità domestica...
In prima battuta questo romanzo può sembrare un po’ atipico: come è possibile raccontare una storia che ruota attorno al denaro, ma non a quello di Wall Street o di qualche magnate, bensì quello di una ragazza poco più che ventenne che è appena andata a vivere da sola? Eppure sono proprio le piccole cifre e i difficili risparmi che conducono il lettore nella storia di una famiglia normale che vive sulla propria pelle gli effetti dei cambiamenti del valore del denaro nel corso degli anni. Si passa infatti dal primo dopoguerra, quando erano le casalinghe a dover far quadrare i conti per portare qualcosa in tavola e dare un’educazione ai figli, al momento del boom, quando sembrava che non si dovesse avere nessuna preoccupazione per il futuro, al giorno d’oggi, quando ci si sente spinti a volere sempre di più. Ma la riflessione va oltre: le scelte che compiamo sono davvero guidate dal denaro che si possiede oppure si riescono a intravedere i propri desideri più profondi? Il risparmio è un mezzo oppure si è trasformato in un fine? Attribuiamo unicamente ai soldi la colpa di non riuscire a dirigere la vita verso la direzione che ci siamo prefissati? Con uno stile semplice e chiaro e non privo di un taglio pratico, questa lettura ci ricorda che il denaro è un elemento imprescindibile della quotidianità e che può aiutarci a trovare la felicità: il vero segreto è capire per cosa valga la pena spenderlo.