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Come uccidere la tua famiglia

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Grace Bernard si è riproposta nella sua vita alcuni obiettivi: uccidere i membri della famiglia Artemis; rivendicarne il cospicuo patrimonio; comprare casa e adottare un cane; non farsi beccare. La ragazza, ventottenne, è arrivata a questa conclusione dopo aver scoperto che il suo padre naturale è Simon Artemis e che razza di gente abietta siano tutti i membri della sua famiglia. Dopo un’infanzia passata fra gli stenti ma addolcita dall’amore di sua madre, alla sua morte Grace ha scoperto la verità sulla sua nascita e ha deciso di vendicare i torti subiti. A esclusione del terzo punto, gli obiettivi che si è prefissata sono alquanto bizzarri, specie se si considera il fatto che Grace è già stata beccata e sta scrivendo le sue memorie dietro le sbarre, nella prigione di Limehouse, per un delitto però che non rientrava nella lista e di cui non è colpevole. Questo inconveniente purtroppo è capitato prima di portare a termine le esecuzioni degli Artemis in lista. Esecuzioni compiute con freddezza e una certa fantasia (simulazione di incidente stradale, assunzione di una droga sperimentale, permanenza non desiderata in una sauna, choc anafilattico, etc.). E anche quando questo ostacolo sarà superato e Grace si crederà a un passo dal coronamento dei suoi sogni, qualcosa incepperà l’ingranaggio. Anche lei ha commesso un errore, un problema di vanità personale, cedendo alla tentazione di scrivere il suo diario. “Non riesco a smettere di immaginare l’istante in cui, dopo la mia morte, qualcuno aprirà una cassaforte e troverà la mia confessione. Esatto, proprio questa che sto scrivendo nei pochi giorni che mi separano dalla libertà. Scommetto che quel qualcuno non potrà fare a meno di restare a bocca aperta e pensare a me con ammirazione”…

Scritto in prima persona, Come uccidere la tua famiglia è una specie di diario che, alternando ai fatti attuali numerosi flashback, permette al lettore di ricostruire questa tagliente, graffiante, divertente commedia nera che la critica ha definito una satira “sui privilegi di classe e alle falle di un sistema che non ammette deviazioni dalla norma”. Ci è sembrato giusto condividere i giudizi con qualche riserva per l’eccessiva verbosità che alla fine rischia di stancare il lettore e di far perdere ritmo all’andamento della narrazione. Bella Mackie, che ha già scritto per testate di tutto rispetto come “Vogue”, “Vice” e “Guardian”, con Come uccidere la tua famiglia è al suo romanzo di esordio. In conclusione, se pensate di poter rinunciare al classico thriller adrenalinico e godere anche di uno stile ironico con un tocco di umorismo nero, allora leggetelo e non resterete delusi.