
Possono finalmente superare quella soglia che per lunghi anni li ha tenuti separati dal mondo, come entità da dimenticare. Ma temono di scoprire cosa troveranno una volta fuori dalla Colonia di Fonteviva… Come ogni secondo giovedì del mese, Teresa attende che dietro la porta rossa giunga a compimento un atto tanto naturale quanto inizialmente impensabile. Ma ad un certo punto si sente un forte trambusto: ci sono i Carabinieri alla porta… Il piccolo Danciu si trova faccia a faccia con tre mostri di metallo: sono ruspe che, con il lungo braccio, demoliscono le misere baracche in cui vivono la sua famiglia e tante altre persone come lui. Bisogna trovare un altro posto in cui stare, ma chissà come reagiranno i nuovi vicini… È da qualche mese che un cliente del pub segue Silvia, cameriera, con lo sguardo, senza dirle neppure una parola. Porta sempre con sé una valigetta in pelle, sul cui contenuto si sono sviluppate le più strane leggende metropolitane… Il professor Molteni comincia la lezione leggendo dei passi de I Fiori del male di Baudelaire e, come al solito, gli studenti si interessano ad altro. Tommaso si guarda intorno e incrocia gli occhi di Carolina: ma perché lei non sembra essere cambiata?... Le fotografie sono ancora di quelle in bianco e nero e non riconosce nessuna delle persone che vi sono ritratte, ma non si arrende. Compone per l’ennesima volta il numero telefonico in attesa che dall’altra parte qualcuno risponda… Michela è sola quando sente aprire la porta del locale: è una donna che le propone di acquistare dei centrini bianchi fatti con le sue mani. La stessa scena si ripete nei giorni successivi fino a quando il marito di Michela non se ne accorge…
In questa raccolta di racconti l’ombra ha tante sembianze diverse. La prima è quella di un’ombra che risucchia e porta in un’altra dimensione specifiche realtà, così che diventino sempre più irraggiungibili e, alla fine, ce se ne dimentichi. La seconda è quella di un’ombra prodotta da qualcosa di reale, con una propria consistenza. La terza, infine, è quella di elemento complementare alla luce. Si tratta della luce che l’autrice rivolge verso storie, persone e mondi lasciati in disparte, spesso fastidiosi, che vanno a scontrarsi con la superficie linda delle coscienze. Ma si tratta di storie che affondano le radici nella realtà, nelle quali ci possiamo imbattere se apriamo bene gli occhi, che hanno la dignità della vita intesa come percorso personale e collettivo. Con uno stile semplice e quotidiano, ma al contempo in grado di catturare il lettore, l’autrice ci presenta dei “momenti di mondo” in cui vedere è l’unico modo per capire. Ecco perché osservare deve essere un impegno costante e spingersi oltre la materialità, raggiungendo frequenze e dimensioni più intime, anche personali. Le ombre non sono solo buio, ma diventano uno spazio insondabile e spaventoso nel momento in cui si decide di guardare da un’altra parte.