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The consultant

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Ha fatto un errore Craig Horne questa mattina, subito dopo essersi svegliato: ha controllato la posta elettronica e ha letto della convocazione del personale senior a una riunione, fissata per le sette e trenta. Non ha certo potuto ignorarla. Ha fatto una doccia veloce, si è vestito, ha bevuto in fretta un caffè ed è uscito. Ora, pochi minuti prima dell’inizio della riunione, esce dall’ascensore che lo ha condotto al sesto piano, dove si trova il suo ufficio. Percorre il corridoio, saluta Lupe, la sua segretaria, e, poco dopo, entra una volta ancora in ascensore e scende dal sesto al primo piano. Nel corridoio incontra Phil Allen e insieme cercano di capire su cosa verterà la riunione straordinaria indetta: forse è stata convocata per limitare i danni. È accaduto infatti che la Automated Interface, nonostante le trattative, non sia più interessata a fondersi con la Comp Ware e che il direttore finanziario Hugh Anderson e il vicepresidente senior Russell Cibriano, artefici della strategia di fusione, abbiano lasciato volontariamente l’azienda, dopo essersi assunti le rispettive responsabilità. Matthews, amministratore delegato, dopo aver atteso le sette e trenta spaccate, apre la riunione e racconta esattamente ciò che Phil e Craig si sono appena detti. Aggiunge che quello in arrivo sarà un periodo difficile, ricco di problemi, che saranno tuttavia risolti a poco a poco. C’è chi è già stato incaricato di analizzare i dati, formulare raccomandazioni su come riorganizzare il personale e semplificare le procedure lavorative. Quando Craig lascia la riunione, l’unica cosa che gli è ben chiara è relativa al fatto che verranno tagliati i costi, aumentati i profitti e alcune persone verranno inevitabilmente licenziate. Anche Lupe è preoccupata, soprattutto perché non ha la stessa anzianità di servizio di Craig. Quest’ultimo, tuttavia, la rassicura: finché lui lavorerà lì, lei sarà al suo fianco. Ma, mentre rientra nel suo ufficio, è tormentato da un dubbio: forse Lupe sa qualcosa che lui ancora ignora…

È ora in onda, su Prime Video, una serie di successo tratta dal romanzo di Bentley Little, scrittore statunitense considerato un discepolo di Stephen King. Questa volta l’autore, maestro della horror fiction, regala ai lettori una narrazione che tocca un tema molto caldo: la competizione nel mondo del lavoro. Si tratta di una situazione che mina alla radice rapporti professionali e, peggio, d’amicizia all’apparenza consolidati; equilibri che parevano stabili si sfaldano all’istante e tutto ciò che riguarda solidarietà, amicizia, amore, sentimento si sfalda in un istante e non lascia null’altro se non un cumulo di cenere. In una zona della California dei giorni nostri, in un’azienda che è sempre sembrata solida e performante, una mancata fusione dà il via a una serie di stravolgimenti che finiscono per originare un’onda lunga che potrebbe ribaltare l’intera struttura aziendale. Occorre quindi correre ai ripari. E l’amministratore delegato dell’azienda si rivolge a un consulente esterno, uno strano figuro dai capelli arancioni e i comportamenti tutt’altro che umani, chiamato a rimettere in sesto il bilancio. La vita dei dipendenti viene controllata, vivisezionata, spiata attraverso telecamere, in un gioco al massacro della privacy che finisce per stravolgere ogni equilibrio e minare ogni tutela individuale. Il più invadente e pericoloso dei consulenti diventa metafora dei pericoli nascosti nella società odierna, in cui l’economia capitalistica è talmente aggressiva e tagliente da privare ogni individuo dell’umanità che, invece, dovrebbe rappresentarne il maggior elemento di forza. Sangue, torture, situazioni spinte fino al limite estremo sono gli strumenti di cui Little si serve per trasformare il romanzo da classico thriller con venature horror a vero e proprio grido di allarme e ad allegoria della realtà che ci circonda.