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Corpuscoli di Krause

Corpuscoli di Krause

Tante sono le vie della poesia, che può nascere dalle occasioni più strane, o dagli eventi più imprevedibili. Così la pandemia diventa terreno fertile per saggiare reazioni e comportamenti di un’umanità chiamata, per l’ennesima volta, a fronteggiare l’ennesima catastrofe storica. E non solo la questione riguarda i singoli, con il loro individuale vissute, ma tante sono le ricadute sulla collettività. Così la poesia si fa quasi narrazione, lasciando balenare le immagini angosciose delle città che si aprono e si chiudono, a seconda dele ondate pandemiche. E la poesia indugia sul frammento, sulla scheggia esistenziale. Ma la vita, tuttavia, continua. Perciò lo sguardo del poeta è chiamato a posarsi altrove. Su figure nettamente delineate. Sfilano così una piccola contadina dodicenne, abbrutita dalla fatica del lavoro quotidiano che non lascia speranze di una vita diversa; il pensionato spaesato, l’impiegata nevrotica, l’operaio affamato, l’elettricista indebitato, l’accompagnatrice costretta a prostituirsi per mantenere la prole. Insomma, un’umanità dolente, inchiodata ad una condizione di infelicità da cui non riesce a liberarsi...

Fabiano Alborghetti è acuto osservatore della realtà e, anche grazie alla frequentazione di generi contigui, a cominciare dal teatro, conosce bene quale sia il potere evocativo della parola. E da poeta e osservatore smaliziato qual è consegna al lettore una silloge in cui confluiscono moltissimi temi, desunti dalla realtà o dal proprio personale vissuto. Lo fa in maniera efficace, con versi che nulla concedono alla retorica vacua. Versi essenziali ma non scarni, e soprattutto densi. La nitidezza dello stile lascia infatti scorgere con nettezza ritratti e temi. Alcuni particolarmente toccanti: la marginalizzazione sociale; la precarietà economica; l’angoscia di fronte all’irrompere inevitabile della malattia e della morte. I componimenti sono dunque vari, e di diversa lunghezza. Alcune poesie sono composte da pochi versi, altre si dilatano al punto da acquisire la veste di brevi poemi. Comunque, godibili alla lettura.