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Costantino - Il fondatore

Costantino - Il fondatore

Quella dell’imperatore Costantino è una figura chiave per l’evoluzione storica tra l’epoca antica e quella medievale. Considerato tradizionalmente il primo imperatore cristiano, Costantino ha sempre diviso gli studiosi per le questioni sollevate dal suo operato: l’opera di fondazione di Costantinopoli, il sogno della croce prima della battaglia sul ponte Milvio, l’adesione sincera o strumentale alla religione cristiana, le riforme sociali e così via. Il grosso punto dolente dello studio della storia antica, in generale, e del personaggio storico di Costantino, in particolare, è l’interpretazione delle fonti. Un uso attento di queste consente di evitare fraintendimenti dovuti a traduzioni superficiali, o alla mancata considerazione del genere letterario o artistico cui appartengono. Le fonti consentono, soprattutto, di dirimere questioni a lungo dibattute come la natura della visione di Costantino prima della battaglia contro il rivale Massenzio, probabilmente una visibile congiunzione astrale abilmente reinterpretata dalla propaganda imperiale; di evidenziare fattori cruciali come l’influenza della filosofia neoplatonica; di inquadrare e interpretare le azioni storiche nel loro contesto proprio di propaganda, riforma, difesa degli interessi imperiali. Richiamandosi esplicitamente all’esempio di Augusto come fondatore, conservatore e riformatore a un tempo, Costantino incarna una fase cruciale di evoluzione storica e di modernissimo sincretismo religioso...

Negli ultimi anni sta nuovamente crescendo l’interesse, in Italia, per la figura dell’imperatore Costantino, dibattuta tra gli studiosi dell’antichità e i medievisti. Si pensi in particolare alla biografia Costantino il Grande pubblicata da Arnaldo Marcone per Laterza e al saggio Costantino il vincitore di Alessandro Barbero edito da Salani. Se quest’ultimo è corposissimo nel suo rigore, il primo è piuttosto agile e accessibile. Il volume della Campone ha un po’ i difetti (per il lettore medio) di entrambi. La studiosa affronta questioni filologiche, di interpretazione di fonti giuridiche e quant’altro, per restituire un resoconto scientificamente aggiornato e rigoroso della figura di Costantino; tuttavia la brevità della pubblicazione la costringe a tagliare fuori qualunque spiegazione aggiuntiva, quadro d’insieme o appiglio utile per il grande pubblico. Il lessico utilizzato è specialistico e difficile da seguire per chi non sia addetto ai lavori. L’andamento dei capitoli segue questioni che un semplice curioso potrebbe considerare di dettaglio, senza che si arrivi mai a un momento di effettiva ricapitolazione, o di visione d’insieme: l’intento dell’autrice è proprio di fare il punto sulle questioni discusse allo stato attuale della critica e degli studi. Probabilmente è ingannevole la veste editoriale del libro, nella collana “I Condottieri” di Graphe.it, che sembra rimandare più a un’agevole sintesi divulgativa che non a uno studio vero e proprio. Detto questo, è qui fuori discussione il valore della pubblicazione della studiosa Campone e, d’altra parte, le proposte interpretative sono affascinanti e originali, soprattutto riguardo al riferimento augusteo della propaganda imperiale di Costantino, la spiegazione del sogno della croce ricontestualizzato nella mentalità pagano-sincretistica dell’ideologia costantiniana, il riferimento ai generi letterari delle fonti o alle filosofie attive nell’entourage dell’imperatore.