
Il tempo delle azioni e dei pensieri divisi per scomparti e per settori è terminato: il contemporaneo (e gli “studi sul futuro” in cui questo saggio si inserisce) richiedono una collaborazione, una fusione tra diversi campi del sapere che non sono più descrivibili con una parola molto abusata negli ultimi anni quale quella dell’ interdisciplinarietà. Il libro che abbiamo tra le mani è in progetto più grande di quello che noi possiamo intendere. Racconta la storia di mondi che si fondono e si amalgamano. Leonardo Caffo è un filosofo mentre Azzurra Muzzonigra è un architetto. Che hanno a che fare queste due discipline? Come è possibile che possano osmoticamente fondersi? Caffo e Muzzonigra descrivono i processi di trasformazione del nostro mondo, dall’ambiente all’architettura, dall’urbanistica all’arte, fino ai nuovi concetti di filosofia legati alla migrazione di uomini e donne che si spostano dai loro paesi alla ricerca di una società più giusta, cercando di tracciare una rotta futura. Gli autori mettono in campo il loro sapere per tentare non solo di interpretare il presente, quanto di immaginare un futuro possibile per noi tutti: si parte dal presente per cercare di realizzare un futuro che non sia solo una mera utopia. Un futuro in cui noi tutti dovremo cambiare il nostro modo di vivere, in cui le granitiche certezze che abbiamo avuto fino ad oggi non saranno più sostenibili. La scenario potrebbe suscitare paura e sgomento. Ma non è quello che Caffo e Muzzonigra desiderano trasmettere. Anzi. Il futuro si può e si deve costruire su basi diverse da quelle poste fino ad oggi, su una convivenza multiculturale…
Leonardo Caffo e Azzurra Muzzonigra sono fondatori di “Waiting Posthuman”, una piattaforma di ricerca che investiga il terreno comune tra filosofia, architettura e arte, provando ad anticipare forme di futuro. Costruire futuri è un progetto complesso, plurale, che tiene assieme le loro esperienze e cerca di ragionare su quel che è oggi il nostro presente e tracciare le coordinate per un futuro diverso. Una società che si apra alla diversità, in cui l’ambiente sia importante e non trascurato, in cui l’urbanistica non sia solo un mero progetto di edilizia ma si armonizzi con tutto ciò che ci circonda. Sono pochissimi in Italia gli studiosi che si occupano dei “futures studies” mentre in molte parti del mondo si investono tante risorse (basti pensare al celebre dipartimento di Filosofia di Oxford) dove il centro più rilevante è proprio il Future of Humanity Institute. Caffo e Muzzonigra colgono l’occasione per dialogare con tre grandi maestri a loro cari: Stefano Boeri, celebre architetto, Amos Gitai, regista e sceneggiatore, e Adrian Paci, pittore e scultore. Tutti e tre hanno rivoluzionato le loro discipline riuscendo a fondere presente e passato e lanciando uno sguardo lucido sul futuro nei loro lavori. Molto interessante è l’apparato fotografico del volume che ci permette di conoscere le opere più celebri dei tre maestri in modo da poter poi, incuriositi, approfondire nella nostra ricerca personale. Gli autori parlano ad un pubblico vasto e sono lontanissimi dal linguaggio accademico. Il loro saggio ci permette di guardare al mondo con nuovi stimoli e con un bagaglio interpretativo più ricco di quello che tutti noi, mediamente, possediamo. Costruire futuri è una lettura indispensabile, interessante, capace di farci immaginare come sarà il mondo tra qualche anno.